“Quanto fatto emergere da Report circa i lavoratori socialmente utili scoperchia il vaso di pandora e mette in evidenza come questo paese abbia consentito lo sfruttamento lavorativo istituzionalizzato. Nel corso della puntata è stata illustrata la condizione di sfruttamento lavorativo, di evasione previdenziale, di negazione dei diritti e cosa più importante della stessa dignità delle persone”. E’ quanto afferma il segretario provinciale della Cgil di Foggia, Daniele Calamita a proposito dell’approfondimento della trasmissione Rai dal titolo “Socialmente umiliati”.
“Come sindacato confederale in più occasioni abbiamo denunciato questa condizione insostenibile che continua e perdura da 22 anni – aggiunge Calamita -. Il programma ha evidenziato quanto avviene in Campania e Sicilia, ma la Puglia e Foggia non sono un isola felice, basti considerare che in capo ai vari enti vi sono 214 LSU”, di cui 161 al Comune di Manfredonia, 20 a Monte Sant’Angelo;6 a San Marco la Catola, 5 a Biccari; 3 a Casalnuovo Monterotaro, Castelluccio dei sauri e Casalvecchio di Puglia; 4 a Castelluccio della Daunia; 2 ad Alberona, Volturino e Mattinata
1 alla Provincia di Foggia, Celenza Valfortore e Pietramontecorvino”.
“Ci chiediamo se sia arrivata finalmente l’ora di finirla con questo sfruttamento istituzionalizzato, considerando che la Regione ha implementato e di molto le risorse per attuare le stabilizzazioni e che il decreto Madia e l’innalzamento della percentuale del turn over hanno nei fatti creato le condizioni per riconoscere finalmente a tante persone i propri diritti di lavoratori”.
Per il segretario Cgil “oggi serva stringere i tempi per la definizione degli accordi di stabilizzazione: non vi sono più scusanti, gli enti devono iniziare in modo concreto questi percorso. Basta parole e basta proclami, parliamo di lavoratori fondamentali per il funzionamento delle macchine amministrative, che se non svolgessero in modo egregio e con dedizione ogni giorno la propria attività, vi sarebbe uno scadimento in termini di qualità e quantità dei servizi pubblici comunali”.
Chiediamo a tutti i Sindaci, l’appello finale, “non solo quelli coinvolti da progetti LSU, di dare un contributo fattivo alla risoluzione della vertenza. Molti enti sono sotto organico e potrebbero prendere in carico questi lavoratori, invece di lasciare la patata bollente solo alle amministrazioni direttamente coinvolte, e pensiamo che enti come la provincia o quei comuni con personale numericamente non ingente potrebbero stabilizzare già da oggi i propri LSU. Sarebbe un segnale di riscatto per il territorio che finalmente dopo 22 anni metterebbe la parola fine a questa storia che doveva durare pochi mesi e che ha negato per troppo diritti e dignità a centinaia di persone”.
la rovina di queste persone, siete voi del sindacato,che ci avete mangiato per anni,e adesso volete anche la stabilizzazione di queste persone,che hanno sfruttato il governo per tanti anni,per entrare nei posti statali comunali e regionali, ci vuole un concorso,oppure essere precari dello stato,ci sono tanti ragazzi che sono disoccupati, e voi pensate agli LSU che sono stati dei privilegiati,occupando posti che non gli spettano,questi addirittura, quando sono chiamati da qualche ditta rifiutano di andare a lavorare per non perdere il privilegio di essere LSU