Adriano Carbone, da ieri ex Amministratore Unico dell’Ase (Azienda Speciale Ecologica) si insediò nel ruolo lo scorso 2 luglio 2016. A distanza di poco più di un anno di attività, l’aspettata revoca della fiducia da parte del primo cittadino. Lo scorso 4 ottobre, il Consigliere Comunale Antonio Conoscitore (Area Popolare Manfredonia) nella sua dichiarazione di remissione delle deleghe all’Agenzia del Turismo e al List, per ragioni personali ed opportunità politica, dichiarò palesemente che la segnalazione di Carbone al ruolo di Amministratore venne proprio da lui. “Le nomine in società partecipate – spiega Angelo Riccardi – devono considerarsi di carattere strettamente fiduciario, nel senso che esprimono la fiducia sulle capacità del nominato a rappresentare gli indirizzi dell’Amministrazione, che l’ha scelto, orientando l’azione dell’organismo nel quale si trova ad operare in tal senso. La designazione, quindi, assume connotati fiduciari, esprimendo, all’esterno, la volontà dell’ente Comune. Il nostro Comune non è stato messo nelle condizioni migliori per esercitare le proprie funzioni nell’azienda partecipata in questione e, nel corso di quest’ultimo periodo temporale, inoltre, sono sorte anche numerose difficoltà di natura gestionale – spiega meglio il sindaco – nell’esercizio del servizio pubblico affidato ad ASE SpA, difficoltà percepite anche dai cittadini, che non hanno consentito l’auspicato raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissi”. Scaduta la fiducia quindi e presunte inadempienze da parte del giovane manager sipontino, nonostante l’utile portato in bilancio di quasi 60 mila euro. Solo pochi giorni fa, il 5 ottobre, Adriano Carbone affidava ad un comunicato stampa il raggiungimento dell’obiettivo del 65% di raccolta differenziata: “Voglio ringraziare il Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, che ha voluto fortemente la mia nomina in un momento di grossa difficoltà nel quale era necessario mettere alla guida dell’azienda una figura tecnica e non politica, una figura che conoscesse già i meccanismi aziendali” dichiarava nello stesso comunicato Carbone. La recente nomina a Presidente del Consorzio ASI di Foggia, ha fatto ritornare il mal di pancia a qualche consigliere comunale PD, utile alla maggioranza della Giunta Riccardi, e la nomina di un nuovo “manager” alla direzione ASE, potrebbe essere la migliore medicina per non correre rischi di voti contrari “quasi inaspettati”, in occasione del prossimo consiglio comunale previsto per giovedì 26 ottobre. La raccolta differenza a Manfredonia, partita il 18 aprile 2016, è risultata più difficile del previsto per la sua gestione, soprattutto per la carenza di personale che non ha messo in condizione l’azienda di coprire tutti i settori dell’igiene delle aree pubbliche. A soccorrere l’organico ASE una quindicina di addetti coinvolti pro-tempore con il progetto RED, un progetto fallimentare che avrebbe dovuto dare maggiore sostegno economico ad una fascia di persone in difficoltà, mettendoli, invece, ancora più in crisi per via degli importanti ritardi nella liquidazione degli stipendi. Disfunzioni regionali che hanno da un lato fornito delle opportunità e dall’altro canto hanno aggravato situazioni familiari già difficili. La città è sporca, è molto sporca e questa estate ai nostri turisti abbiamo mostrato il peggio di questa città con un lungomare lurido, cestini porta rifiuti stracolmi. Fattore importante di questa situazione anche l’ignoranza di troppi nostri concittadini, alcuni laureati, presi con le mani nel sacco mentre scaricavano materiali di risulta ed immondizia nelle nostre periferie rendendo quelle aree veri porcili. L’ASE dovrà oggi riorganizzarsi alla luce anche dei fallimenti annunciati della gestione del Mercato Ittico e del verde pubblico, incarichi che con un’azienda sott’organico, fiore all’occhiello dell’ARO1, non poteva prendere in carico. La nuova nomina a Presidente ASE darà conferma delle rinnovate alleanze nel PD sipontino, per ricompattare le fiducie perse. Sarà un atto di pura incoscienza affidare l’incarico a chi non ha mai avuto a che fare con la gestione manageriale, sarebbe un atto gravissimo che ci auguriamo di non raccontare.
Raffaele di Sabato
meno caporali, che, non fanno il loro dovere, e più personale x le strade,poi bisogna avere il coraggio, di licenziare chi non produce.
Va bene il MANAGER, purché gli venga data carta bianca senza esclusioni! La possibilità anche di licenziare e sostituire tutti i vari portaborse dei politici entrati in ASE per godere della paga e non per lavorare! Aumenterebbe la produttività individuale degli addetti. Oggi, anche i dipendenti più volenterosi, giustamente, ti eccepiscono che, con tutta la loro buona volontà, poi la busta paga è uguale a quella di coloro che battono la fiacca o non si vedono quasi mai in servizio attivo!
Anni fa, un Presidente stabilì una specie di asta pubblica per il recupero del materiale di ferro.
L’asta andò deserta pur avendo parecchi interessati: c’era un dipendente che scoraggiava gli eventuali offerenti. In conclusione tutto il materiale era venduto al dipendente, senza controllo finché, su denuncia, il Presidente fece un mese di carcere per favoritismo!