Giovedì 21 Novembre 2024

Ricordando Lino Trigiani, menestrello del Carnevale sipontino (Video)

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Venerdì scorso 20 ottobre 2017 ha lasciato la vita terrena per tornare alla Casa del Padre; Raffaele Ciro Trigiani, (Lino), classe 1929, Dirigente amministrativo scolastico. Una delle figure più belle, più luminose della storia sipontina, autore e cantore del nostro Carnevale che, attraverso la sua originalissima musica e la splendida voce ha segnato un periodo molto importante per la storia della sua, nostra bella Manfredonia che ha tanto amato e per la quale ha tanto sofferto. La ferale notizia della sua dipartita, purtroppo, l’ho appresa solo ieri. A pensare che appena alcuni giorni fa mi aveva telefonato. Con voce sofferente mi ha accennato che non stava bene e desiderava tanto che lo andassi a trovare. Gli promisi che quanto prima l’avrei fatto con tanto piacere. Non ho fatto in tempo. Nulla, però, faceva presagire che non l’avrei più rivisto. E per questo me ne dolgo tanto. Spero che di lassù Lino voglia perdonarmi. Parlare di Lino Trigiani in questo particolare momento diventa difficile, quanto impossibile. Mi sforzerò di farlo, glielo devo. Penso che spesso l’uomo dimentichi di avere un grande dono, quello di immagazzinare nella propria mente avvenimenti del passato, esperienze di vita vissuta, per poi tramandarle ai posteri, alle nuove generazioni, in particolare ai giovani, basi sulle quali costruire il futuro. Lino, invece, l’ha fatto e con tanta passione e determinazione perché ha sempre creduto in quei valori. Lo ha raccontato lo scorso anno ai nostri microfoni in occasione della passata edizione del Carnevale sipontino. Con molta enfasi e tanta lucidità, come in una favola, ha raccontato la sua vita, come nacque la passione per la musica. Con tanta nostalgia egli racconta della sua partecipazione alla trasmissione televisiva “Voci e Volti della Fortuna”, andata in onda su Rai Uno, nel mese di dicembre 1957, abbinata alla Lotteria di Capodanno. Torneo a squadre fra le Regioni italiane, selezioni organizzate con la collaborazione dell’ENAL. In quella occasione lui e sua sorella Nunzia rappresentarono la Puglia interpretando una stupenda canzone. Poi, con gli occhi lucidi e tanta emozione, l’amico fraterno Lino che ho avuto il piacere e il grande privilegio di conoscere quando ero ancora nei banchi di scuola e lui segretario presso l’Istituto Tecnico commerciale, ha raccontato tanti aneddoti legati alle origini del nostro Carnevale, massima espressione di spensieratezza. Di come, nei giorni di Carnevale, si riusciva ad esprimere le proprie emozioni, superando qualsiasi inibizione, indossando una maschera. “Ciò che distingueva e qualificava il carnevale sipontino. . “Du balle pe chése’, vera essenza dei tre giorni di festa, con l’occulto desiderio degli uomini (giovani e meno giovani, anche sposati) di vivere un’avventura del tutto occasionale, ma piena e soddisfacente con qualche compiacente ‘pacchianella’. La realtà, invece, era ben diversa, perché a condurre il gioco erano le ‘mascherine’ che con il loro sdolcinato e smorfioso atteggiamento, ammaliavano gli uomini e li conquistavano. Si avvertiva un senso di libertà che non si realizzava mai in qualcosa di concreto, alla fine era solo una libertà di pensare, e ci si accontentava. Questi e tanti altri episodi spontanei offerti dalla quotidianità nel racconto di Lino, i motivi ispiratori che hanno portato un gruppo di amici, amanti della musica e, in particolare del Carnevale, a scrivere testi (in vernacolo) e musica ispirati alla grande kermesse. Nascono così dieci canzoni e gli autori, buontemponi, superato ogni ostacolo decidono di organizzare il Primo Festival della canzone manfredoniana. Corre l’anno 1956. L’avvenimento fu registrato su nastro magnetico e poi mandato in onda attraverso altoparlanti posizionati sui balconi del Circolo Unione durante la sfilata dei carri e gruppi mascherati. Le dieci canzoni di quel festival, Ze Peppe Carnevéle, Carnevele SipundineU chiande de Seponde, Jisse e jèsseU testamende de Ze Pèppe Carnevele, Baccanale sipontino, Carneval, Carneval, Carneval, Dimmi chi seiCarnevéle uaste e aggioste, A sfuriete de Ze Pèppe,cantate da L. Trigiani, M. Di Turo e Maria Lorusso, Esse sono rimaste nella storia del carnevale sipontino al punto che alcune vengono suonate ancora oggi durante il Carnevale. Ricordi del passato che sono il presente e il futuro che tanti, in particolare Lino Trigiani ci hanno lasciato quale ineluttabile patrimonio della nostra cultura, delle nostre tradizioni. Alla moglie Lucia, ai figli Lorenzo, Rosangela, Antonella, Domenico e Marco, il cordoglio più vivo di chi scrive e dell’intera redazione di manfredonianews.it per una così grande perdita. Lino il tuo ricordo rimarrà indelebile nel mio cuore e di quanti hanno assaporato la gioia di ciò che hai lasciato, il tuo sorriso, la tua cultura, la tua forza di vivere. Riposa in pace.

Matteo di Sabato

foto di gruppo: da sinistra seduti: Lino Castriotta, Matteo Palumbo, in piedi da destra Lino Trigiani e Gianni Castriotta, cugino di Lino residente a Brooklyn

 

1957 – Il duo Triggiani a “Voci e Volti della fortuna”

Lino Trigiani, memoria del Carnevale manfredoniano, si racconta…
https://youtu.be/4_rn7-3u3Zs

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ManfredoniaNewsTV · News

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