Le agenzie di stampa di questa mattina riportano la notizia dell’arresto del direttore generale dell’Azienda di Servizi Ecologici – Ase di Manfredonia, l’ing. Giuseppe Velluzzi, omettendo il prefisso EX, in quanto tale persona non è più il direttore dell’Azienda in questione dal 1 febbraio 2017. Adriano Carbone, attuale direttore, è completamente estraneo alla faccenda.
Riportiamo la notizia pubblicata da BrindisiReport.
Si tratta di una indagine condotta dai militari della compagnia di San Vito dei Normanni. Le misure cautelari sono state emesse dal giudice delle indagini preliminari su richiesta della procura della Repubblica di Brindisi, pm Milto De Nozza. L’attività investigativa dei militari al comando del capitano Diego Ruocco, avviata nel novembre 2014, ha consentito di individuare quella che gli inquirenti considerano una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di vari reati contro il patrimonio, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, commessi fino al novembre 2015, per fatti accaduti nelle Province di Bari e Brindisi.
I provvedimenti cautelari sono stati notificati al sindaco e vicesindaco di Torchiarolo, Nicola Serinelli e Maurizio Nicolardi, al sindaco di Villa Castelli, Vitantonio Caliandro, al vicesindaco di Poggiorsini (Area metropolitana di Bari) e al direttore generale dell’Azienda di Servizi Ecologici – Ase di Manfredonia (Foggia), Giuseppe Velluzzi e vari altri incaricati di pubblico servizio.
Le indagini hanno permesso di individuare esponenti della pubblica amministrazione, politici e funzionari, di diversi enti locali, asserviti agli interessi privati di una società per la raccolta di rifiuti solidi e urbani con sede a Carovigno, la Reteservizi Srl, condotte illecite che si sono concretizzate attraverso attraverso ripetute violazioni dei doveri di imparzialità, correttezza e buon andamento dell’operato dei Comuni in cui esercitavano le rispettive funzioni, evidenziando circostanze di finanziamento illecito dei partiti politici e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, persino il favoreggiamento della prostituzione, e molteplici ipotesi di falso e altri reati minori, per sostenere i patti corruttivi.
Redazione ManfredoniaNews.it