Mercoledì 13 Novembre 2024

Fondi PSR. Manfredonia svantaggiata. Barone (M5S) scrive all’assessore Di Gioia

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“Con la presente intendo portare alla vostra attenzione una problematica riguardante il PSR 2014-2020 ed in particolar modo la misura 6 ad esso connesso.”
Inizia così la missiva che il M5S ha inviato al Dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, per chiedere spiegazioni circa i criteri di assegnazione del Psr in zone come Manfredonia.
Commenta cosi la consigliera Rosa Barone:
“La regione Puglia ai fini della stesura del PSR 2007-13 aveva già provveduto alla classificazione del territorio pugliese individuando quattro tipi di aree: i poli urbani, le aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata, le aree rurali intermedie, e le aree rurali con problemi complessivi di sviluppo.
Secondo tale classificazione tutto il territorio comunale di Manfredonia ricade nella zona “aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata”, senza che si sia tenuto conto della peculiarità dei territori che vanno da San Salvatore all’Oasi lago salso, dove di intensivo c’è poco rispetto alla pianura con terreni fertili, e che forse avrebbero richiesto una classificazione come aree rurali intermedie, cosa applicata invece per altre province pugliesi.
Prosegue Barone:
“Non si capisce infatti con quale criterio Manfredonia venga considerata più intensiva rispetto ad altre. Tale classificazione, già contestata nel precedente PSR, è stata mantenuta sic et sempliciter nel PSR attuale, e viene utilizzata come criterio nell’attribuzione dei punteggi alle aziende per la stesura delle graduatorie, soprattutto nella fase applicativa, come avviene per la misura 6. Ma produce una grande ingiustizia nell’attribuzione del punteggio in quanto non ammette allo stesso livello aziende con peculiarità simili, e questo solo perché appartengono amministrativamente a comuni classificati diversamente nel PSR. Per fare un esempio, un’azienda situata sulla montagna (esempio località San Salvatore) o nella zona svantaggiata (San Leonardo, Monte aquilone) del Comune di Manfredonia area B, parte con un punteggio minimo pari a zero; invece un’azienda confinante che ricade amministrativamente nel comune di San Giovanni rotondo, area D, che sia montagna o pianura fertile (esempio Amendola) parte da un punteggio minimo già pari a 40, producendo una distanza ed una iniquità in graduatoria.”
La comunità europea, invece, con le direttive CEE numero 273/75 e 167/84 individuò, in maniera molto analitica, foglio di mappa per foglio di mappa, le diverse specificità delle zone, previste dalla direttiva CEE n 268/75. In particolare, per il Comune di Manfredonia, venivano riconosciute come montane e a maggior ragione svantaggiate, diverse e specifiche zone che, al contrario, oggi sono considerate “zone intensive”, determinando una falsata attribuzione dei punteggi per concorrere ai bandi PSR. Come Manfredonia, anche altri comuni del Tavoliere si trovano nella medesima situazione.
Conclude Barone:
“A mio modesto parere, per rendere la cosa più equa, i criteri di attribuzione dei punteggi dovrebbero tener conto delle direttive CEE 268/75, 273/75, 167/84, e non della classificazione in aree fatte dalla regione Puglia per la stesura del PSR.
Sollecitata quindi dai consiglieri comunali di Manfredonia Massimiliano Ritucci e Gianni Fiore, scorsa settimana ho inviato una Pec all’ Assessorato competente, ci fa piacere che si siano interessanti anche altri consiglieri regionali sulla questione, sperando di dare più forza alla problematica da noi già sollevata, e al fine di aiutare gli agricoltori manfredoniani”.

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