Un titolo alquanto emblematico che non lascia dubbi per il modo di essere e di esistere di una donna dalla cui anima, vulcano in continua eruzione, si sprigionano versi di inusitata carica emotiva. “Che fai sogni nella notte a occhi chiusi o a occhi aperti l’itinerario perfetto dei giorni che vanno e vengono… / Che fai non ti fermare corri a cavallo veloce… / Che fai nel pensiero perfetto dell’immaginazione… / Che fai non ti fermare afferra con le mani alate i capelli fuggitivi della Libertà… / Poi torna nella notte / torna a sognare”. Apre con questi versi la sua ultima affascinante collana di poesie, Maria Antonietta Cocco D’Onofrio. Versi carichi di tanta umanità che fanno dell’autrice il vessillifero della vita, che, con forza da voce a chi non ha voce. Una esortazione a non fermarsi di sognare, di andare avanti perché la vita merita di essere vissuta intensamente. Nonostante la sorte avversa e le indicibili sofferenze corporali, con le sue toccanti liriche, Maria Antonietta lancia un grido di speranza per l’Umanità, per quanti soffrono nel fisico e nell’anima. Testimonianza che esterna attraverso un’altra tormentosa lirica: “Sto combattendo una grande battaglia. (…) Ne sono fiera e ho l’elmo in testa per sopravvivere (..) / Lo scudo controlla gli incauti incontri spiacenti e la consuetudine delle ore alimenta la forza per il combattimento / Occorre una mano stesa un sorriso sincero/una parola buona… / e la conquista c’è nei successivi minuti / si allarga all’orizzonte nel sole rosso / in un emblema che consola nella vittoria! / Sono salva!” La liricità di questi versi sono la forza prorompente di una grande donna che combatte la sua battaglia e fulgido esempio per l’Umanità che soffre.
Matteo di Sabato