“Per il comprovato impegno nel volontariato e nel sociale”, recita così la targa consegnata al prof. Antonio Marinaro durante il Gran Galà dello Sport 2017. Docente di Sostegno per tanti anni, oggi insegnante di Scienze Motorie presso l’istituto I.I.S.S. “Rotundi – Fermi” di Manfredonia, referente per i disabili in tanti eventi cittadini come la festa patronale, il carnevale, l’estate e gli eventi natalizi dove loro, i più deboli, venivano sempre posti al primo piano con rispetto. “Sono davvero orgoglioso del riconoscimento ricevuto e le motivazioni sono tante. – Ha affermato il premiato. – Ho conosciuto personalmente il prof. Aldo Pizzigallo che ha saputo trasmettere la sua passione per lo sport e la sua disponibilità verso gli altri. Quando raccontava della sua passione verso il Manfredonia Calcio nei suoi occhi si intravedeva il luccichio di chi aveva un legame con lo sport indissolubile. Il suo coinvolgimento era totale, altruista, generoso, e ha sempre cercato di infondere nei giovani i sani valori cattolici, fondamentali per una crescita umana corretta. Per quanto mi riguarda è un premio che devo necessariamente condividere con tutti coloro che fanno parte della mia vita. La mia famiglia in primis, che ha vissuto direttamente le avventure sportive dei ragazzi dell’ASD Disabili Delfino e tutto ciò che ho fatto, i miei alunni, i colleghi di lavoro, i medici che hanno condiviso il percorso sportivo come metodo riabilitativo per i ragazzi disabili, i genitori dei ragazzi che ho seguito, i tanti successi sportivi conseguiti dai ragazzi e quelli che arriveranno. Si quelli che arriveranno, perché tutte le volte che ti proponi di smettere, arrivano nuovi stimoli che non puoi rifiutare perché occorre portare al termine ciò che si inizia. Ringrazio anche gli instancabili ideatori e organizzatori della kermesse sportiva Matteo Mancini e Stefano Favale e un abbraccio fraterno alla famiglia Pizzigallo nella persona dei nipoti Nicola Manfredi Quitadamo, Antonio Pizzigallo e Aldo Pizzigallo per aver pensato alla mia persona”.
Amalia Trigiani