Le ricerche, immediatamente avviate dai Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, che hanno visto la partecipazione, insieme ai colleghi dell’Arma territoriale, anche del personale degli Squadroni Eliportati Cacciatori di Calabria, Sardegna e Sicilia, delle unità del Nucleo Cinofili di Modugno, e di un elicottero del 6° N.E.C. di Bari, del presunto autore del tentato omicidio commesso questa mattina a Ischitella ai danni di una quindicenne, si sono da poco concluse con il ritrovamento del cadavere di DI PAOLA Antonio, pregiudicato 36enne del luogo, nelle campagne di Ischitella stessa, in località Callone, a poca distanza dal paese, e nei cui confronti, a seguito delle incessanti indagini nell’immediatezza attivate dai Carabinieri, attraverso l’attenta escussione dei testimoni e la visione delle registrazioni delle telecamere presenti in zona, la Procura della Repubblica di Foggia già in mattinata aveva emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto.
A fianco del corpo è stata trovata una pistola semiautomatica cal. 22, probabilmente utilizzata dallo stesso sia contro la ragazza che, poi, verso se stesso, con ogni probabilità subito dopo il folle gesto.
Sono in corso i rilievi per accertare l’accaduto.
Le indagini balistiche, a cura del R.I.S. di Roma, cui l’arma verrà inviata, potranno fare luce sia sul suo uso che sulla sua provenienza.
L’odierno triste episodio, allo stato delle indagini, risulta essere la tragica ritorsione ordita dal DI PAOLA nei confronti della madre della ragazza ferita, con cui l’uomo era stato affettivamente legato. In passato vi erano stati già dei violenti litigi, a seguito dei quali la donna aveva deciso di lasciare l’uomo, nei cui confronti i Carabinieri del posto, a seguito delle denunce da lei presentate, erano intervenuti con mirate perquisizioni personali e domiciliari, conclusesi però con esito negativo. In un caso, nel 2016, erano arrivati al suo deferimento per porto illegale di un coltello a serramanico, trovatogli in una tasca dei pantaloni.
Per tale motivo la Procura della Repubblica, nel provvedimento emesso, aveva evidenziato l’aggravante della premeditazione, oltre che il movente “alla base dell’agghiacciante condotta: il DI PAOLA non ha accettato la volontà manifestata dalla omissis di porre fine alla loro relazione sentimentale e, con folle lucidità, ha deciso di vendicarsi nei suoi confronti, tentando di uccidere la figlia”.