“Decontribuzione strutturale e taglio cuneo contributivo di 3 punti”. Questi i pilastri della proposta elaborata dalla Uil nazionale che Gianni Ricci, segretario Generale Uil Foggia, ha consegnato ieri al Deputato Michele Bordo (presidente Commissione Politiche Camera), nel corso del dibattito sul Jobs Act nell’ambito della Festa dell’Unità di Manfredonia. “Secondo uno studio del Servizio Politiche Economiche e Territoriali della UIL, – ha spiegato Ricci – con la decontribuzione del 50% (massimo 4.030 euro), per i primi tre anni e con un taglio strutturale del cuneo contributivo di tre punti, su uno stipendio lordo di 24 mila euro (applicando l’aliquota media dei contributi a carico delle imprese del 30,8% e quella a carico del lavoratori del 9,19%), il costo medio annuale sui primi 4 anni equivale a 31.229 euro, inferiore all’attuale tempo indeterminato non incentivato del 8,6%, ma superiore del 19,1% rispetto all’apprendistato”. Fin qui i costi attuali del lavoro. “Simulando, invece, l’andamento annuale riferito all’ipotesi della decontribuzione del 50% sui primi tre anni e un taglio strutturale di tre punti, – – commenta Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL – i benefici sulla scia della maxi decontribuzione del 2015, per chi consolida il rapporto di lavoro stabile, si iniziano a manifestare concretamente dopo circa 7 anni. Infatti, a questa data, il costo totale su uno stipendio di 24 mila euro sarebbe di 225 mila euro a fronte dei 239 mila euro di costo di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato senza incentivi, con un vantaggio di 13.998 euro (il 5,8%)”. Ma, per il segretario generale Uil Foggia, “si deve intervenire sul costo dei contratti a termine per incentivare la diffusione di quelli a tempo indeterminato. Un’opzione per renderlo meno “attraenti” potrebbe essere quella di aumentare di 1 punto ulteriore il costo dell’attuale contributo addizionale dell’1,4%, trovando così anche risorse per poter finanziare in parte “l’operazione decontribuzione”. Ricci ha quindi ribadito che “La Uil ritiene indispensabile introdurre misure per incentivare le nuove assunzioni dei giovani, purché siano strutturali, si introducano meccanismi robusti anti licenziamenti e si incentivi ulteriormente l’apprendistato. La decontribuzione è solo una delle leve per favorire l’occupazione, ma gli incentivi vanno accompagnati da una graduale riduzione del cuneo fiscale e contributivo a tutti i lavoratori”. Tornando all’obiettivo dell’iniziativa, Ricci ha quindi concluso: “Abbiamo voluto consegnare questa proposta a due deputati competenti e impegnati attivamente e proficuamente nella lotta alla disoccupazione e nell’implementazione di virtuose politiche di sviluppo, perché lo riteniamo un modo concreto per dare forza a un dibattito che ci auguriamo si concluda secondo la direzione da noi auspicata. Nei prossimi giorni ci faremo carico di consegnare copia della proposta a tutti i parlamentari di Capitanata”.
Foto di Lorenzo Tagliamonte
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