E’ calato il sipario anche su questa edizione della Festa patronale che Manfredonia, come sempre, ha atteso e accolto con fervore e tanta commozione. Nonostante la sobrietà delle iniziative ludiche messe in campo dagli organizzatori (che poi non ha guastato), la Festa si è incentrata sulle manifestazioni religiose 
che, quest’anno, hanno avuto un sapore particolare, straordinario oseremmo dire. La presenza di S. E. Mons. Michele Castoro, nostro amatissimo arcivescovo che, nonostante le sue non buone condizioni fisiche, stoicamente ha voluto presiedere alle più importanti funzioni religiose. In particolare alla concelebrazione eucaristica pontificale del giorno 30 agosto. Con la sua illuminata, quanto forte, omelia che ha scosso gli animi di chi l’ha ascoltata. Ha affrontato con estrema fermezza temi come la famiglia, le istituzioni, la società, la scuola, il mondo del lavoro e non ultimo le azioni criminose che tentano di minare la tranquillità del generoso popolo garganico. Mons. Castoro non ha voluto mancare di accompagnare, almeno per un tratto, la Beata Vergine di Siponto durante la solenne e lunghissima processione che ha percorso le vie cittadine toccando in particolare le periferie. Sorretto dalla moltitudine di fedeli con interminabili applausi, auguri e preghiere, segno di amore e di stima di un popolo devoto, egli, con la sua straordinaria forza d’animo, e sempre con il sorriso sulle labbra, ha benedetto e ringraziato, in un abbraccio ideale, tutti dispensando carezze e sorrisi a disabili e sofferenti presenti. Anche al rientro della processione ha voluto essere presente. Nel salutare Maria Santissima di Siponto e la marea di fedeli presenti in Piazza Giovanni XXIII, Mons. Castoro con fermezza ha ribadito che uniti, con l’amore di Dio, per intercessione della Vergine di Siponto è possibile vincere il male, ammonendo: “Manfredonia non farti rubare la speranza”.
Matteo di Sabato
