Nell’appena trascorso mese di agosto, grazie all’impegno di appassionati d’arte, amici e soprattutto Florian il figlio dell’artista, Manfredonia ha avuto l’onore di ospitare la prestigiosa mostra del pittore tedesco Wolfgang Lettl, la prima in Italia. E doveva essere necessariamente Manfredonia la prima città ad accogliere una tale collezione, perché ben centocinquanta dei quadri impressionisti della produzione di Lettl rappresentano proprio Manfredonia e il suo circondario. Wolfgang Lettl, infatti, nel lontano 1972, letto un annuncio sul Süddeutsche Zeitung, un quotidiano di Monaco, acquistò, senza mai averlo visto, un terreno in zona Sciali dove si costruì una casa e qui passò le sue estati fino al 2005. Quello che lo convinse a fare questa “pazzia” fu la scarsità di piogge di questo luogo. I bellissimi quadri realizzati in quegli anni dapprincipio servivano a riempire le pareti della nuova casa in Puglia, poi divennero una vera propria raccolta di paesaggi che riflettono al meglio la splendida luce di Manfredonia che, come ha detto qualcuno, se potessimo vendere saremmo ricchissimi. Ma i nostri luoghi non furono solo ispirazione per spettacolari scenari impressionisti. Wolfgang Lettl, infatti, era fondamentalmente un pittore surrealista. Nel 1973 venne trasferita dalla Basilica di Siponto in una cappella laterale della Cattedrale la pregiatissima statua del V sec. detta “La Sipontina”, una bellissima madonna con bambino scolpita in un tronco di carrubo, chiamata anche “la Madonna dagli occhi sbarrati”. Una statua così suggestiva da far nascere su una semplice scrostatura favolistiche leggende di viaggi in mare e visioni così dolorose da far soffrire la Madonna, teorie poi confutate da accurati studiosi. In quella piccola cappella, la Madonna guarda i suoi fedeli da una nicchia posta in alto, e da questa visione deve essere rimasto colpito anche il nostro Wolfgang perché da qui è nato il bellissimo dipinto surrealista intitolato “Madonna”. La Madonna di Wolfgang, anche se riporta immediatamente l’immagine della Sipontina, è realizzata con pezzi di scarto, oggetti rotti e sistemati in modo da dare l’idea di una donna con un bambino in braccio seduta su uno scranno, tutto inserito in una nicchia rinascimentale con un pezzo di muro crollato lateralmente, simbolo della Chiesa con fondamenta fatiscenti. La visione di questo dipinto è impressionante, il volto della Madonna è una scatola di legno sgangherata e quello del bambino presumibilmente una pietra. Il corpo dei due, l’abito e lo scranno sono pezzi di tavole di legno, chiodi e onduline; nessun elemento ha un aspetto umano. Una madonna dei poveri. Lettl provò a mettere la sua arte al servizio della Chiesa, ma ben presto si rese conto che la sua immaginazione andava oltre il classico immaginario accettato dagli ordini religiosi e quindi abbandonò l’idea. Questa splendida Madonna, accanto all’altrettanto suggestivo crocifisso intitolato Salmo 22, sono parte della mostra che ci auguriamo tanti manfredoniani abbiano visitato più di una volta per godere di tanta bellezza.
Mariantonietta Di Sabato