In questa città sono capitate molte cose strane, ma sino a ieri sera nessuno aveva mai osato spruzzare liquidi fetidi dal balcone della propria veranda. Fino a ieri sera, appunto, perché è successo in pieno centro presso un nuovo locale situato nel centro storico. Sdegno dei clienti verso l’atto a cui è seguita una segnalazione alla polizia. Epilogo triste di una polemica che forse può essere aperta e affrontata, ma non in questi modi. È chiaro che la rabbia dei residenti del centro sia diventata ormai esasperazione, ma è giustificato accanirsi contro la movida? È giusto ricordare che il centro sia diventato di recente una ZTL, perciò è chiaro che la politica stia provando a collaudare delle soluzioni di compromesso tra imprenditori e residenti. Nessuno osa sindacare il fatto che possa ledere i residenti nelle ore di sonno, per carità, ma a conti fatti è un sacrificio che impegna la città tre mesi scarsi l’anno ed esistono più soluzioni per riparare al problema. La polemica e il vandalismo non sono le risposte giuste. Va aggiunto che i recenti tagli alle spese imposti al Comune dalla Corte dei Conti hanno inciso anche sulla qualità dei servizi ASE, partecipata comunale. Se altrove l’incuria sovrasta le bellezze nascoste della città, il centro – soprattutto laddove ci sono attività commerciali – è oggettivamente guardabile e apprezzabile soprattutto grazie all’iniziativa dei privati stessi. Non abbiamo ancora toccato il tema “lavoro” e potremmo già fermarci. A quanto pare, invece, si deve per forza rimarcare che se da queste parti si tira avanti la barracca è grazie ad un turismo che finalmente ha uno spettro di offerte molto più varie e che non può essere fermato di punto in bianco. Non si era detto all’unisono “no” ad EnerGas? Che cosa vogliamo fare da grandi? Poi, se le ordinanze che l’amministrazione propone non vengono rispettate, prove alla mano, si gioca a scacchi tra avvocati e tribunali e si crea lavoro per un’altra categoria e siamo ancora più felici. È giusto che sia così in uno stato di diritto e ci auguriamo che vinca la giustizia per il residente o per il commerciante, ma bisogna iniziare anche a guardare il bicchiere mezzo pieno e comportarsi in maniera civile altrimenti l’alternativa è emigrare.
Antonio Raffaele La Forgia
Infatti era tutto in orario….Spiacente. Non si fa, punto e basta!
Poi il sig. La Forgia ci dirà secondo lui quante possibilità ci sono di portare in tribunale gli avventori occasionali di un bar all’aperto se questi non vengono prima identificati dai preposti INESISTENTI organi di vigilanza…
Oh FATT BBUN….. gli orari vanno rispettati. La mia libertà finisce dove comincia la tua.