Sabato 2 Novembre 2024

Terremoti, l’ANCE Puglia: subito un Osservatorio per mappare entro sei mesi gli edifici pugliesi a rischio crollo

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Prevenzione e formazione sono le uniche armi con le quali si può affrontare il problema sismico ed evitare che si perdano in futuro altre vite umane a causa dei terremoti; per questo chiediamo alla Regione Puglia di istituire subito un Osservatorio che individui entro 6 mesi gli edifici a rischio crollo, che si stima siano 150mila nella nostra regione, cominciando da quelli costruiti nelle zone sismiche 1 della nostra regione». È questa la proposta lanciata dal presidente di ANCE Puglia Gerardo Biancofiore a pochi giorni di distanza dal sisma che ha colpito Ischia e provocato due vittime a causa del crollo di edifici.

«Siamo disponibili a lavorare assieme a enti locali, Protezione Civile e tecnici – afferma Biancofiore – affinchè si possano individuare tutti gli edifici dei Comuni a rischio che hanno bisogno di interventi di messa in sicurezza e si possa subito agire, coinvolgendo tecnici e operai adeguatamente formati e preparati per effettuare lavori di questo tipo. Quanto purtroppo successo a Ischia deve essere un monito per non perdere ancora tempo e cadere in polemiche, come quella sull’uso dei materiali scadenti, che non servono a prevenire e a evitare che episodi del genere si ripetano in futuro».

«Purtroppo in Puglia ci sono tantissime case costruite male, 40mila solo nel Leccese. In più, dal 2003 – aggiunge Biancofiore – sappiamo che Comuni del Foggiano e del Nordbarese rientranti nelle zone a rischio sismico 1 e 2 hanno bisogno di interventi. Poco però è stato fatto per mettere in sicurezza costruzioni non in regola o edificate in aree sismiche. In attesa che il Fascicolo di fabbricato si concretizzi a livello nazionale, chiediamo che si corregga il sisma bonus previsto dalla Legge di Bilancio affinchè si permetta di rendere direttamente bancabili le detrazioni previste e di limare i requisiti necessari per usufruire del contributo, non limitandolo solo alle fasce meno abbienti della popolazione e agevolandone l’utilizzo per i lavori nei condomini».

 

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