Mercoledì 13 Novembre 2024

Lettera di una madre a Serafina

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Serafina, figlia mia, figlia di tutte le madri e padri del nostro tempo, questo tempo arido di sentimenti e asservito alla tecnologia, schiavo dell’apparire e svuotato di “senso”, il silenzio della tua scomparsa urla alle nostre coscienze e, allo stesso tempo, sussurra al nostro cuore assetato di conforto. Il tuo grido di dolore è il grido dei nostri figli , dei nostri tempi, dei nostri spazi, la tua richiesta di aiuto non deve ancora una volta cadere nell’oblio e nell’indifferenza.

Ti ho conosciuta attraverso un quadro che il tuo papà aveva fatto: ti ritraeva, ancora bambina, con lo sguardo fiero e coraggioso, lo stesso di tuo padre, e un sorriso appena accennato, timido come quello di tua madre…. i capelli folti, movimentati, tipici della tua tenera età, le grinze del  tuo viso paffuto e innocente sottolineavano tutta la vita che esplodeva, piena di speranza e carica di aspettative di futuro.

Quel quadro, diceva tuo padre, “non era ancora finito” e ogni giorno lui aggiungeva dei particolari a quel disegno, che si arricchiva di vita e dell’amore del suo autore…..

Adesso capisco, Serafina, quel desiderio di tuo padre di rendere ancora più bello, più vivo quel ritratto, era il Suo contributo d’amore e di attenzione per te, era la sua dedizione alla famiglia, era il suo modo per farti capire che Lui c’era e che ci sarebbe sempre stato per te, con discrezione e coraggio, con dolcezza e fermezza, come solo un padre è capace di fare……

Quando, poi, un giorno, per caso, ho avuto la fortuna di incontrarti, ho scorto nel tuo sguardo fiero e coraggioso una luce  che ho riconosciuto subito: era la stessa che brillava negli occhi di tuo padre, uomo di grande dignità e correttezza, che ogni giorno andava al lavoro per mantenere la sua famiglia, che si diceva “fortunato” di avere un lavoro e che aveva accanto una donna meravigliosa, tua madre, che con una semplicità disarmante e con un amore avvolgente, si occupava instancabilmente della sua famiglia cercando di custodirla e di preservarla da ogni dolore, sofferenza, delusione….sì, Serafina, perché nella tua casa l’amore  si respirava  e si percepiva l’odore della semplicità, dell’umiltà, della dedizione agli altri, di tutti quei valori che purtroppo nelle nostre famiglie, molto spesso mancano……

Stamattina Serafina guardo il mare: la sua calma infonde in me tanta pace, ma l’inquietudine è nei sui abissi, profondi e misteriosi…., nello stesso tempo alzo lo sguardo e guardo il cielo: il suo azzurro mi rassicura ma non sapere dove finisce, il suo essere o sembrare “infinito” mi da un senso di smarrimento….

Guardo il viso di mia figlia che dorme: è sereno, disteso ma quante volte lo vedo teso,il suo sguardo perso del vuoto, alla ricerca di “un qualcosa” che io non so cosa sia e che mi rende impotente di fronte al suo dolore, alla sua sofferenza, alla sua immensa voglia di crescere,  di fronte alla sfida della vita che sa essere crudele ma anche meravigliosamente bella, a volte cinica ma immensamente affascinante…..

Come vedi, angelo mio, tutto può essere bellissimo e allo stesso tempo farci paura.

Ascolta, Serafina, nessuno si ha insegnato ad essere madre, padre, figlia, sorella, e a volte le nostre umane fragilità ci rendono incapaci di reagire, di indicarci la strada giusta, non sempre riusciamo a fare la cosa giusta…Nessuno ci  insegna a vivere, a sperare, a gioire, a soffrire, a morire, a volte il dolore ci coglie impreparati , a volte, però la vita sa anche sorprenderci e farci commuovere con piccole cose, cose semplici, i colori di un fiore in un prato, il canto di un uccello, il rumore del mare, la luce di una stella nella notte che sembra brillare solo per noi…..

 

L’evidenza che la morte ti ha sedotta, ingannata e presa con te non ci basta, perché non ci restituisce il senso di quanto accaduto……questa spiegazione non ci basterà, non ci deve bastare.

 

Serafina, abbiamo tanta paura per i nostri giovani: sono soli fra la gente, connessi con il mondo intero ma sempre meno in relazione, in contatto con sè stessi e con chi gli sta accanto, abbiamo paura che questa società , con il suo disprezzo e la sua indifferenza, soffochi le loro aspettative, i loro sogni, le loro speranze, i loro desideri…..Abbiamo paura che il buio invada i loro cuori portandovi la notte, che il gelo dell’indifferenza congeli le loro anime fragili, che l’intolleranza e l’odio penetri nelle loro menti, che la loro vita si riempia di illusioni e delusioni.

Aiutaci Serafina, veglia su di loro, partecipa alle loro vite, partecipa della gioia per i traguardi raggiunti con onestà e fatica e consola il loro cuore se e quando la delusione e la stanchezza sopraggiungeranno, accendi in loro il fuoco dell’amore, insegnagli la speranza, …..

Cammina con loro, tenendoli per mano quando si sentono soli, indica loro il cammino se hanno perso la strada, siediti accanto al loro letto la sera e accarezza dolcemente il loro viso come una madre generosa, come una sorella coraggiosa, come un’amica leale.

Stai loro accanto, sii una presenza di luce e di vita, dolce e discreta  come solo tu sapevi essere, fiera e coraggiosa, vivace e tenace.

 

Vuoi, Serafina essere l’Angelo custode dei nostri figli?

 

Solo così, viva e partecipe, in mezzo a noi, nel cuore dei nostri figli, nelle pieghe dell’anima dei nostri giovani, nelle nostre incertezze di genitori ed educatori, nei dubbi della nostra esistenza, nella ricerca della vera “essenza della vita”, la tua scomparsa potrà avere “un senso” per tutti noi.

 

CARMELA PIEMONTESE  

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Commenti

  • Semplicemente meravigliosa

    Miki 21/08/2017 11:40 Rispondi

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