Dichiarazione di Paolo Campo, capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio regionale della Puglia
La strage d’agosto deve segnare l’inizio della fine dei clan mafiosi che strangolano la provincia di Foggia, non solo il Gargano, e mietono vittime innocenti.
Ciò avverrà davvero solo se e quando lo Stato assumerà piena consapevolezza di quanto siano radicate e feroci le organizzazioni mafiose che occupano la nostra terra ed assumerà tutte le misure ed utilizzerà tutte le risorse necessarie ad estirparle.
E se le Forze dell’Ordine non dovessero avere unità sufficienti, si faccia ricorso all’esercito: questo è il tempo in cui bisogna, con urgenza e fermezza, tutelare la sicurezza dei cittadini e affermare il primato dello Stato.
L’ultimo quadruplice omicidio compiuto in Capitanata fu commesso a Foggia, poco più di 30 anni fa, e ci si accorse che anche nel nostro territorio operava una mafia autoctona. Da allora, come hanno certificato DIA e DDA, si sono costituiti 28 gruppi criminali, mafiosi e non che operano su quasi tutta l’area provinciale. E’ la ‘quarta mafia’, che nulla ha da invidiare a quelle storiche.
Un cancro che deve essere estirpato, perché anche da questo dipende il successo delle politiche di sviluppo economico e di emancipazione sociale che lo Stato, la Regione e le altre istituzioni territoriali hanno messo in campo investendo centinaia di milioni di euro.
Le buone prassi, a partire dall’associazionismo antiracket che proprio sul Gargano ha mostrato energia e capacità, sono fondamentali per costruire la cultura della legalità. Importanti sono anche le Commissioni d’indagine o di studio, che anche la Regione Puglia ha attivato.
Oggi, però, servono gli arresti più dei convegni. Servono i processi e le condanne, più delle ricerche sociologiche e delle polemiche politiche.
In Capitanata serve ciò che lo Stato ha realizzato, con successo, quando ha deciso di riportare legge e ordine a Casal di Principe o a Scampia. Altrimenti, la mattanza non avrà fine e non risparmierà alcuna zona della provincia di Foggia
Urge la certezza della pena!