Il popolo sipontino è sempre stato considerato poco dedito all’imprenditoria a differenza dei cugini baresi, intraprendenti e dinamici uomini d’affari. Un popolo più vocato al divertimento che al sacrificio verso la creazione del lavoro, si è sempre detto di noi, nell’indole meridionale, fatte le dovute eccezioni ovviamente. I fatti oggi pare dicano il contrario. Le nostre aree industriali, dopo lo spopolamento dell’insediamento iniziale di faccendieri e uomini d’affari improvvisati ed opportunisti, vedono la presenza di imprenditori locali che occupano la gran parte dei capannoni disponibili. L’industria del Turismo comincia a ricoprire un ruolo importante per la nostra economia, un salvagente in un periodo di forte recessione e crisi del sistema economico locale e mondiale che tra conflitti economico-religiosi e spostamenti di popoli, è alla ricerca di un rinnovato equilibrio. Con l’arrivo dell’Enichem, negli anni ’70, la città subì un colpo al cuore e forse solo nell’ultimo decennio l’industria dell’accoglienza ha ripreso a pulsare con maggior entusiasmo. Il Turismo a Manfredonia sta davvero cambiando volto grazie a scelte imprenditoriali coraggiose, piccole e grandi. Un’imprenditoria professionale, di livello e competitiva sul mercato dell’offerta. Un settore che produce lavoro e restituisce dignità ad una città violentata e abusata in primis dallo Stato con insediamenti incompatibili col territorio e una burocrazia che opera ad occhi chiusi. Sul fronte pubblico, l’azione politica volta alla valorizzazione degli spazi comuni ha dato il suo importante contributo. Il dinamismo delle istituzioni che sono riuscite a dialogare tra di loro mettendo a sistema le risorse monumentali del territorio fa ben sperare per il futuro. Manca la manutenzione del verde, delle strade, delle ville, la pulizia, il controllo e la repressione verso gli atti di ordinario vandalismo e inciviltà. Maggiore severità e più tutela di ciò che appartiene a tutti per poter trasmettere una straordinaria immagine e un indelebile ricordo. E senza soldi pubblici la città si inventa gli eventi e gli spettacoli perché, nonostante tutto, lo spirito di questa città non si è assopito o spento, anzi, ha solo voglia di riscatto e di dimostrare il valore e la dignità del popolo sipontino.
Raffaele di Sabato
foto in anteprima di Bruno Mondelli Giuliani
Ma quale turismo? Chi verrebbe a Manfredonia per le ferie? Solo i foggiani.
E’ una città che tra 100 anni sarà morta, non funziona nulla.
grandissimi ora si che c’è il turismo a manfredonia, tutti ad ammirare le nostre bellezze che il mondo ci invidia
Ci vorrebbe solo una classe dirigente nuova e degna di questo nome….