Lo scorso 26 luglio l’Amministrazione Comunale della nostra città ha perpetrato l’ennesimo sopruso ai danni dei cittadini. La “diretta in streaming” del Consiglio Comunale, previsto in quel giorno, è stata “annullata” con la banale scusa dei “tagli imposti dalla Corte dei Conti”.
Chiariamo subito che la “diretta streaming” è un servizio pagato dalla comunità, che consente di partecipare alla vita democratica e conoscere questioni amministrative e politiche che ci riguardano.
Vergognoso è stato l’impedimento della discussione dell’argomento in aula da parte del presidente Prencipe (PD…Ça va sans dire), perché non previsto dall’ordine del giorno. Il buonsenso andrebbe sempre applicato, specie quando si tratta dei diritti dei cittadini.
A nulla valgono le tartufate repliche di qualche consigliere di maggioranza che assomma a qualche decina di unità i cittadini che seguono la diretta delle sedute consiliari.
Possiamo dimostrare, dati alla mano, che le visualizzazioni dei nostri interventi in consiglio comunale, inserite nei vari social, sono diverse migliaia.
Verrebbe quasi da pensare che sia proprio questo che “disturba” i nostri amministratori.
Così i cittadini non hanno potuto ammirare la “poderosa performance” dell’Assessore al bilancio, Pasquale Rinaldi, nella relazione relativa alla verifica degli equilibri di bilancio. Egli, con grande sprezzo del ridicolo, ha confermato i nostri dubbi – più volte espressi – dichiarando che, in un capitolo del bilancio, in entrata è ancora presente la somma di euro 1.150.679,02 del presunto avanzo di amministrazione 2016 che, nell’approvazione del bilancio consuntivo 2016, risulta non esserci. Di conseguenza il bilancio previsionale 2017 – nonostante le diverse variazioni subite successivamente all’approvazione del “consuntivo 2016” – continuando a riportare in entrata un avanzo di amministrazione inesistente, presenta un falso equilibrio.
Non si è potuto assistere, nemmeno, allo spettacolo di pura magia con la quale sono state eliminate dalla previsione di cassa “ex abrupto”, senza alcuna giustificazione né atto deliberativo (come per magia, appunto), alcune entrate tributarie – 4.500.000 della Tari e 2.000.000 dell’ IMU – per un totale di 6 milioni e mezzo. Questo capitolo di entrata ha subito diverse variazioni, in aumento e in diminuzione, senza alcuna logica. Quindi, importi utilizzati, all’occorrenza, solo per far quadrare fittiziamente i conti. E la precisione di tali importi ne è la conferma.
Per tacere del malvezzo di trasmettere ai consiglieri documentazioni incomplete che impediscono una esaustiva valutazione degli atti in discussione e la solita “farisaica” reprimenda del presidente Prencipe, che non dà mai seguito all’intendimento di non effettuare convocazioni in mancanza di documenti. Quasi a ritenere “fastidioso” lo zelo con cui qualcuno interpreta il suo ruolo di consigliere di opposizione
E che dire dell’ennesima tassa che si sta materializzando?
Infatti con l’adozione di un regolamento per la gestione dei rifiuti speciali, assimilabili ai rifiuti solidi urbani – proposto dall’Assessore all’ambiente, Innocenza Starace – le utenze non domestiche, che producono quantità di rifiuti superiori a quanto stabilito in questo regolamento, saranno costrette a sottoscrivere un’ulteriore convenzione con ASE. Naturalmente gli oneri per lo smaltimento dei quantitativi in eccesso saranno a carico del produttore. Non essendo definiti i criteri per la determinazione di tali oneri, il consiglio comunale con l’approvazione del regolamento in questione ha firmato l’ennesimo assegno in bianco all’Amministrazione.
Ma la ciliegina sulla torta è stata l’approvazione dell’atto di indirizzo ad una variante urbanistica del piano generale di lottizzazione del “comparto CA 5”. Tale atto è stato approvato a seguito di una richiesta di regolarizzazione da parte di una società privata, che aveva già realizzato tre lotti – non conformi al progetto per cui fu rilasciato regolare permesso di costruzione – con scambio di suoli (aree pubbliche e private) non richiesto preventivamente e, pertanto, neanche autorizzato.
E’ stata concessa, di fatto, una vera e propria sanatoria – che verrà opportunamente denunciato all’autorità preposta – contraria all’interesse pubblico e sottomessa a quello privato,. Temiamo che, con ciò, si potrebbe creare un pericoloso precedente e far passare il messaggio che “un modo per sistemare le irregolarità si trova sempre”.
Qualcuno, pensando di coglierci impreparati, ci invita a presentare proposte. Bene, su questo abbiamo le idee chiarissime e le ribadiamo da tempo.
Le dimissioni di questa fallimentare Amministrazione sono il primo passo necessario.
Come si può pensare che chi è stato causa di questo disastro possa porvi rimedio?
Chi, finora, ha dimostrato inadeguatezza nel proprio ruolo come può accreditarsi come risolutore?
Queste nostre perplessità trovano conferma nelle operazioni contabili riportate nel Bilancio di Previsione 2017, che dimostrano che nulla è cambiato nel modus operandi dei nostri amministratori. Ed è inevitabile che l’indebitamento dell’Ente continuerà ad aumentare.
Sia ben chiaro, una volta per tutte, che il Commissario Prefettizio, in quanto non vincolato a nessuna logica politica, potrà solo far bene a questo martoriato paese.
Chi minaccia tonitruanti e devastanti scenari (azzeramento della spesa pubblica, tasse portate al massimo livello) dovrebbe sapere che, noi cittadini di Manfredonia, in questa situazione apocalittica GIA’ CI SIAMO!!!…Grazie agli attuali amministratori.
Noi del Movimento 5 Stelle chiediamo di ripristinare, già dal prossimo consiglio comunale, la “diretta streaming”, per pagare la quale proponiamo la rinuncia al gettone di presenza da parte di tutti i consiglieri.
Non ci dovrebbero essere problemi, dal momento che tutti esaltano pubblicamente la valenza democratica di tale strumento.
Se questo non dovesse avvenire, chiederemo il permesso di registrare, autonomamente, le sedute prossime per poterle diffondere almeno in differita.
In qualche modo, cittadini di Manfredonia, continueremo ad informarvi.
STATENE CERTI.
MOVIMENTO 5 STELLE MANFREDONIA
