Proprio in questi giorni tutti i sindaci della Puglia si sono riuniti per mettere a punto quelle intese che consentiranno alla misura del Reddito di Dignità di funzionare al meglio. Ma Cos’è il Reddito di Dignità? Il Reddito di Dignità pugliese (ReD) è la nuova misura della Regione Puglia contro la povertà, fortemente voluta dal Presidente Emiliano nei mesi scorsi. A tale misura definita “universalistica” possono accedere tutte le persone che si trovino in difficoltà economiche e in condizioni di fragilità sociale tali, anche temporanee, da essere al di sotto delle condizioni minime per una esistenza almeno accettabile. Il ReD investe sulla capacità e sul desiderio di ciascuno di rimettersi in gioco, generando valore per la comunità. Non è solo un sussidio economico, ma un programma di inserimento socio-lavorativo attraverso la partecipazione a un tirocinio o ad altro progetto di sussidiarietà da svolgere per 12 mesi. In questo percorso individuale, l’aiuto economico è di sicuro importante, ma è anche una delle componenti del patto di inclusione sociale attiva. Il patto di inclusione è una sorta di “sodalizio” tra chi beneficia di ReD (un soggetto o un nucleo familiare) e i Servizi sociali dell’Ambito territoriale. Inoltre, la sottoscrizione del patto rappresenta una condizione necessaria per fruire del beneficio. Questo beneficio economico, che a regime mira a raggiungere 20mila nuclei familiari all’anno, varia fra i 240 e i 600 euro, accreditati bimestralmente sulla propria Carta acquisti. Al ReD possono accedere le persone residenti in Puglia da almeno un anno che abbiano un reddito Isee inferiore a 3mila euro all’anno per nucleo familiare e che non siano in possesso di auto di cilindrata superiore ai 1.300 centimetri cubi o moto oltre i 250. A differenza del Sia-Sostegno per l’Inclusione Attiva, varato dal governo, possono accedere al ReD anche persone con figli maggiorenni a carico. In totale, fra Sia e ReD, lo stanziamento regionale per le misure di integrazione al reddito ammonta a circa 110 milioni di euro. I cittadini, possono presentare domanda per il ReD, attraverso la piattaforma telematica, direttamente con i propri mezzi o attraverso gli sportelli dei CAF e dei patronati abilitati. Sulla piattaforma è attivo un catalogo per i soggetti ospitanti (pubblici, privati e del privato sociale), ovvero quei soggetti che sono interessati a ospitare progetti di tirocinio per l’inclusione e altri progetti di prossimità. È stata presentata in Giunta Regionale la Delibera che recepisce le modifiche ai requisiti Sia e applica i nuovi requisiti di accesso al ReD al fine di affrontare anche l’aumento delle ammissioni per il 2017. A breve, l’Assessorato ai Servizi Sociali di Manfredonia fornirà tutti i nuovi dettagli su questa misura.
Chiara Gelsomino
Buongiorno scusate sapete dirmi una cosa io o fatto colloquio con la assistente sociale a maggio e ancora non o avuto ricarica il padronato mi a detto a settembre e vero
Dovete date lavoro ,no assistenzialismo!
che schifezza,questo reddito di dignità,lo prenderanno tutti gli stranieri che stanno in puglia,in più quelli furbetti che lavorano in nero,ho lodate ha tutti i giovani che non lavorano a prescindere l’età oppure non lo date ha nessuno.
Tutti soldi sprecati !!!!! I soldi bisogna guadagnarseli, altrimenti nessuno più andrà a scuola, a cercarsi un lavoro o rendersi utile alla società.