Venerdì 14 Luglio, alle ore 18:30, presso il Palazzetto dell’Arte ”Andrea Pazienza”, Sala Rosa, sarà inaugurata la terza edizione della mostra collettiva di arte contemporanea dal titolo “Capitanata Grand Tour” Scenari artistici di capitanata post 2000. Diciotto esperienze creative del territorio.
La rassegna è giunta alla III edizione, organizzata da Andrea Pacilli Editore/JamArtProject ed il Polo Museale Civico di Foggia. con la direttrice Gloria Fazia, a cura di Antonio Scotellaro.
L’evento è stato inserito nella programmazione del Foggia Estate, ed è patrocinato dal Comune di Foggia, l’Assessorato alla Cultura e dal Palazzetto dell’Arte Andrea Pazienza.
Gli artisti in mostra quest’anno sono: Carlo Proietto, Ruggiero Valentini, Boris Squarcio, Franco Cisternino, Domenico Carella, Maria Palmieri, Vincenzo Bizzarri, Rachele Sabatino, Daniela Tzvetkova, Gerardo Conte, Valentina Scarinzi, Esther Favilla, Rocco Triventi, Vieri Sorrentino, Giovanni Rinaldi.
Una sezione speciale intitolata “Sezione 900”, ospiterà opere di Giuseppe Ar, Guido Grilli, Mario de Biase.
La terza edizione di “Capitanata Grand Tour” dimostra come l’arte prodotta in Capitanata mai come oggi appare vitale. L’arte visiva, in generale, ha acquisito nell’ultimo ventennio un vocabolario più complesso, meno ancorato a vecchi linguaggi e metodi di rappresentazione convenzionali.
“Capitanata Grand Tour” opera dunque una ricognizione su scala nazionale e mondiale di quegli artisti di origine o per adozione affini alle vicende culturali di questo territorio, la provincia di Foggia. Consegnare al futuro, ma anche al presente, un’immagine compatta ed approfondita dell’arte Contemporanea di Capitanata prodotta negli ultimi 30/40anni, associata ai “fari” del 900, approfondisce l’analisi di quelle personalità artistiche sviluppatesi nel nuovo millennio. Le energie nuove hanno soppiantato le vecchie, spesso antiquate e inadeguate a una discussione globale o al passo coi tempi. Il contemporaneo si rivolge a dinamiche internazionali, sempre meno distrettuali. Il toponimo “Capitanata” non identifica dunque solo un determinato luogo fisico territoriale e morfologico, ma una dimensione extraterritoriale, con una forte espansione internazionale, grazie a molti artisti che hanno portato la loro esperienza originaria e creativa nel mondo in cerca di originalità, riconoscibilità, identità; usufruendo di piattaforme e media in grado di diffondere e rendere in tempo reale, in quella complessa rete di internet, le informazioni accessibili e condivisibili.
La rassegna è un compendio, la Capitanata l’epicentro di tutte le ramificazioni e i centri concentrici prodotti e dipanati nel mondo dagli artisti, capaci di contaminarsi, di organizzarsi e rendere fluide idee, stimoli e vivacizzare la discussione culturale. Gli artisti sono diventati l’unica coscienza critica e creativa capace di esprimersi oltre i confini provinciali, rifiutando qualsiasi tipo di assoggettamento o stagnazione culturale.
Capitanata Grand Tour è tutto questo. Una Capitanata multicolor, multidisciplinare, che ha piglio, immette creatività fresca, capace di produrre arte e renderla competitiva a livello Nazionale e Internazionale.
E’ il viaggio da compiere nel sottobosco culturale, una ricognizione pionieristica del raro, del discontinuo, dell’irriverente.
E’ la nostra idea di relazioni internazionali partendo dal luogo d’origine.
Se nel manifesto della prima edizione un sommergibile in emersione dalla fontana del Sele, rappresentava l’emersione dalla palude culturale, e se nel manifesto della seconda edizione il mito di Diomede divorava la propria città, quest’anno l’immagine conduttrice nasce da una elaborazione grafica di una foto simbolo del disastro ambientale, il rogo della discarica sottosequestro di via Castelluccio, un fatto di cronaca drammatico, passato sotto silenzio.
Dal rogo è scaturito un cervello, un albero della creatività, una rigenerazione ideale del dramma. In una società liquida, connessa, promiscua, sempre di fretta, gli artisti giovani e meno giovani cercano nella creatività quel linguaggio universale e di libertà che è la sussistenza stessa dell’arte: il suo rinnovamento.
Buon Voyage e buon Grand tour a tutti.