Ieri sera ha avuto luogo, presso la spiaggia castello di Manfredonia, il dialogo-dibattito sulla Bonifica del sito Enichem. Organizzato dal collettivo IN APNEA e dai ragazzi del centro autogestito Nicola Lovecchio, sito in Piazza Bovio (nei pressi della scuola Croce). La serata si è aperta con la lettura comparata di testi: alcuni risalenti al 1976, quando ci fu lo scoppio della colonna di lavaggio dell’ammoniaca dell’impianto ENICHEM situato poco lontano dal quartiere Monticchio; altri del periodo 2015-2017 quando sono stati resi noti i dati dello studio epidemiologico condotto sulla popolazione di Manfredonia. Particolarmente significative sono risultate due interviste apparse sulla Gazzetta del Mezzogiorno; una fu fatta all’Ing. Guidi (dell’ENICHEM) e l’altra a un allora assessore della regione Puglia. L’ing. Guidi minimizzava le conseguenze dell’incidente dicendo che l’arsenico è presente “ in minima quantità”, lo stesso continuava dicendo che tale sostanza “non presenta apprezzabili tassi di pericolosità così come noi la impieghiamo” per terminare dicendo che nella nube alzatasi dopo lo scoppio non c’era altro che vapore acqueo e anidride carbonica assolutamente innocua, sostanze queste che sono sprigionate da qualsiasi cosa che bruci. Negli istanti successivi, l’Ufficio Sanitario era informato della morte di numerosi animali da cortile, il sindaco telefonava in fabbrica ricevendo rassicurazioni. Lo stesso primo cittadino, non sapendo a chi credere, nel pomeriggio chiedeva l’intervento del Medico Provinciale e dei tecnici del laboratorio d’Igiene e Profilassi di Foggia: questi dopo aver compiuto i campionamenti, comunicavano al Signor Sindaco le sostanze fuoriuscite: 60 tonnellate di acqua pesante, 18 tonnellate di ossido di potassio e dieci di arsenico unitamente a 110 metri cubi di ceramica. Nell’orto ispezionato, l’arsenico era presente in concentrazione di 20 grammi per chilogrammo di fogliame raccolto. L’assessore, al quale venne chiesto come smaltire tutto l’arsenico fuoriuscito dall’impianto, rispondeva che basterà un’alluvione come quello di qualche anno fa per portare tutto l’arsenico in mare; il giornalista non arretrò e chiese: ma nel mare ci sono i pesci e i frutti di mare, che ne sarà di questi? , l’assessore si ammutolì.
L’altra parte di testi letta riguardava i dati scientifici dello studio epidemiologico di alta attendibilità perché condotta da ricercatori di primo piano tra cui il Dott. Maurizio Portaluri, che aiutò Nicola Lovecchio a ricostruire i circuiti produttivi dello stabilimento che lo stesso ebbe il coraggio di denunciare.
In tale studio si evidenzia l’aumento della mortalità per cause tumorali tra il 1988 e il 1992, mentre tali morti sono superiori del 10% rispetto alla media regionale nel periodo che va dai primi anni settanta sino ai giorni nostri; si registra altresì che tali complessi cancerogeni sono in misura eguale sia negli uomini sia nelle donne.
Le morti per tumore polmonare aumentano tra i nati nel periodo compreso tra il 1926 e 1934, le morti per infarto del miocardio aumentano, per gli uomini, nel periodo tra 1994 e 1999 per poi diminuire in seguito; per le donne l’aumento di morti dovute alla medesima causa si registra tra 1983 e 1987 e poi tra 1994 e 1999 per giungere fino ai giorni ai giorni seppur in modo più attenuato. Le morti per infarto non sono dovute al periodo di nascita dei soggetti, si registra, inoltre.
Dopo queste letture è stata evidenziata la necessità di:
- Aumentare il numero di soggetti, sino a comprendere tutta la cittadinanza, di modo che tale studio possa davvero dare una fotografia attendibile della salute della popolazione di Manfredonia
- Sapere la verità sulla bonifica avviata presso il sito ex – Enichem della nostra martoriata cittadina, avendo a disposizione tutti i documenti sulla vicenda; a tali richieste l’attuale sindaco ha risposto che sono necessari molti soldi: mi chiedo la vita di un uomo è riducibile al mero valore economico? La verità è forse qualcosa di monetizzabile?
- Continuare la battaglia per tenere alta l’attenzione su tale avvenimento, perché si perde la memoria, una comunità è fallita
- Costituire un archivio popolare sull’ENICHEM e sulla bonifica
Con riferimento al secondo punto è stato evidenziato che in Niger tredici famiglie di pescatori si sono opposte con forza alla costruzione di un impianto ENI ed hanno avuto ragione davanti alla legge. Vorremmo chiedere al Sindaco: “il Comune di Manfredonia non ha forse più somme a disposizione rispetto a quelle che hanno raccolto tredici famiglie nigeriane di pescatori per battersi contro ENI”?
All’evento c’è stata grande partecipazione di giovani e giovanissimi, ci chiediamo: riuscirà la classe politica a dialogare con questi giovani, animati da interesse verso il proprio territorio, mettendo da parte i pregiudizi verso i cittadini più giovani?
Carpato Michele
Foto di Lorenzo Tagliamonte