La Cgil e la Filcams di Capitanata denunciano lo stato di abbandono di alcune aree costiere di grande pregio a livello ambientale e naturalistico, in una provincia che vede nel turismo uno dei settori più importanti della propria economia.
Una “ricchezza territorio” che non viene pienamente valorizzata: come CGIL già nel 2015 con gli “scioperi al rovescio” abbiamo affrontato la situazione di degrado che vivono alcuni tratti di costa della nostra provincia, iniziativa nella quale sindacalisti e volontari ripulirono da detriti ed immondizia diverse spiagge, fra queste quelle di Zapponeta e San Menaio, un’azione che fu colta favorevolmente da tanti bagnanti che risposero all’iniziativa dando anche loro una mano nelle opere di pulizia.
A distanza di due anni non solo le condizioni non sono migliorate ma addirittura peggiorate: spiagge ormai ridotte ad esili lembi, dove la balneazione diventa impossibile, lunghi tratti dove non si trovano cestini, camping in semi abbandono che non hanno i servizi minimi essenziali per il turismo, tutti elementi che non solo non avvicinano i turisti ma che rischiano di allontanare anche chi da anni frequenta queste aree amando coniugare ambiente e mare.
Un tratto di costa che possiamo equiparare a una sorta di diamante grezzo che per acquisire la lucentezza che merita avrebbe bisogno di un serio intervento all’interno di un sistema integrato di sviluppo e servizi, che tenga insieme magari sia la vocazione naturalistica e turistica ma anche quella agro-forestale. Oggi il turismo è sempre più esperienziale e necessariamente occorre fare sistema, utilizzando al meglio i fondi strutturali per mettere in sicurezza e qualificare questo tratto costiero, in modo da rendere l’area più attrattiva e meglio fruibile.