Giovedì 21 Novembre 2024

Piccolo Spazio: PUBBLICITÀ (ABUSIVA)

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La teoria è semplice e universale: il Comune affitta suolo pubblico a privati per l’installazione di impianti a scopo pubblicitario, la legge stabilisce il prezzo del servizio e il concessionario paga. La pratica, a Manfredonia, è diversa. Nonostante la semplice teoria di cui sopra e un chiarissimo Piano Generale degli Impianti adottato dal Comune nel 2005, alcuni concessionari decidono di non pagare per la bellezza di 10 anni consecutivi indebitandosi con il Comune alla faccia della concorrenza pagante. Il Comune non ha ancora reso note le cifre effettive poiché “variano” di volta in volta per via degli interessi, ma si stimerebbe – per difetto – di una cifra tra le 150-200 mila euro. L’assessore Ognissanti, insediatosi da meno di 3 mesi, è duro a riguardo perché le morosità sono elevate e costanti nel tempo. Si parla di 10 anni di concessioni e mai un euro versato. Ci racconta che la Gestione Tributi ha iniziato da subito le attività di riscossione e che la riscossione è stata bloccata sempre da fattori intrinsechi ad un’imprenditoria basata su meccanismi cosiddetti a scatole cinesi. Non puoi riscuotere un debito da una società fallita, vero, ma non tutte lo sono. La Gestione Tributi, inoltre, è un tasto dolente sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti proprio per l’incapacità di riscossione mostrata dall’ente. L’assessore rammenta che “la situazione riguarda tutte le concessioni a scopo pubblicitario, ma ha il suo exploit nei cartelli 6×3”. La sua reazione, in concerto con la Gestione Tributi e l’Ing. Antonicelli, è stata oscurarli etichettandoli come “impianti non autorizzati” lasciando decadere le concessioni. La via intrapresa ha radici nel 2016, ma è da pochi mesi che si è totalmente riusciti a vietare l’uso degli impianti ai debitori che non rispettavano lo stop imposto dall’Amministrazione. Forse tardi, ma “meglio tardi che mai”, ipse dixit. Insomma, non è sempre e solo la politica a provarci, l’imprenditoria sa metterci il suo, ma quale imprenditoria e quanto costano ai cittadini queste società private che accumulano debiti con il settore pubblico? La nota positiva è che c’è finalmente un ultimatum a cui queste società dovranno rispondere. “Dopo la revoca delle concessioni abbiamo avuto modo di dialogare con i morosi. Alcuni hanno saldato il debito, ma si tratta di piccoli importi; i maggiori morosi devono dirci entro 10 giorni se intendono mettersi in regola e riottenere l’autorizzazione una volta saldato il conto oppure assumersi le proprie responsabilità”. Interrogato su una pista alternativa apre l’ipotesi del pignoramento degli impianti per la successiva ridistribuzione a nuovi concessionari. “Le richieste ci sono”, fortunatamente c’è chi li vorrebbe addirittura pagare questi impianti. Resta, però, solo un’appetibile ipotesi in attesa di verifiche legali. E a proposito di legali, chissà quali novità dovremo aspettarci a riguardo.

Antonio Raffaele La Forgia

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Commenti

  • Sono passati più di vent’anni… e nessuno di chi obbligato ad intervenire, vedeva i 6×3, sentiva i commenti, leggeva le denunce, vedeva l’orario senza porsi la domanda, ma chi l’ha messi ha pagato le tasse….ecc.. ecc., e da quella data che è iniziata la china dell’anarchia a Manfredonia…. e per una ragione semplice…. “Non ti scordar di me”.

    svolta 27/06/2017 12:14 Rispondi
  • è triste apprendere certe cose, tenendo presente che molti di questi impianti sono stati utilizzati da politici in varie tornate elettorali…..politici che governano…mi chiedo, è lecito pensare che ci siano stati scambi commerciali?, della serie….”non ti preoccupare tanto……” azz….sono passati 10 anni…..quanti soldi hanno guadagnato?, quanti soldi il Comune ha perso? e poi, acclarato che sono abusivi cosa aspettiamo per la rimozione?

    AAACERCASI 27/06/2017 10:11 Rispondi
  • Qualche danno erariale nei confronti di qualcuno no! vero! Questo è chiedere troppo? Qualche correità oppure e’ incompetenza. Nell’uno o nell’altro caso e’ gente da mandare a casa. Per la serie le opposizioni stanno a guardare.

    Pasquino 27/06/2017 8:50 Rispondi
  • Il sospetto su tali impianti si è avuto sin dall’inizio della loro installazione. Alcuni cittadini denunciarono in vario modo un utilizzo distorto di tutto ciò che riguardava tali impianti ad iniziare dal fatto che gli addetti distaccavano i vecchi manifesti e non provvedevano alla relariva raccolta, creando nocumento ai pedoni vuoi per l’ingombro su marciapiedi che per la viscosità della colla in caso di pioggia. Furono allertati i VV.UU. ad intervenire…. ma come si apprende ora erano abusivi…. Qualcuno in questo contesto non ha svolto “bene” i propri doveri d’ufficio mentre le casse comunali langhuivano….. e qui mi viene in mente la battuta di Toto’: “… e che mene freca me…. mica sono Pasquale”.

    svolta 27/06/2017 8:19 Rispondi

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