A conclusione della ricorrenza della “settimana dei profughi”, ieri sera, nella Piazza della Parrocchia Santa Maria Regina di Siponto, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione a 15 richiedenti asilo politico che hanno partecipato al Corso di avviamento alla professione di “Gelatiere artigiano”. Grande soddisfazione da parte dei discenti e del loro maestro Francesco Palmieri, imprenditore di Manfredonia e cultore della materia. Grazie alla sua professionalità ed esperienza tiene corsi di specializzazione in Italia e all’estero, ricevendo importanti riconoscimenti. Il suddetto corso è stato patrocinato dalla Cast Alimenti di Brescia e dal supporto tecnico della ditta Zingrillo di Barletta. Padre Pio Antonio Finizio, direttore dell’Ufficio Migrantes per la Diocesi di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo, accoglie circa 33 migranti nella Casa Scalabrini inaugurata un anno fa. Racconta ai nostri microfoni l’arduo cammino percorso dai rifugiati – dagli sbarchi all’arrivo ai Centri di accoglienza come quello di Siponto – in attesa di ricevere il riconoscimento dello status di rifugiato politico. “Gli attuali ospiti non avendo ricevuto il riconoscimento hanno esposto un ricorso e per la durata dell’iter amministrativo-legale (min 6 mesi fino a un max di un anno) possono seguire vari corsi di alfabetizzazione informatica, di apprendimento della lingua italiana o di avviamento al lavoro utili ad un’integrazione sociale”. Il nostro territorio, nell’ultimo ventennio, è diventato un importante meta di migranti e quindi terra di accoglienza. Diversi anche i progetti messi in atto dalle istituzioni per fronteggiare le massicce ondate migratorie e finanziati dallo Stato. Ricordiamo i progetti ISPRAR, gli interventi delle Prefetture come quello di Foggia che in questo mese ha messo a bando cospicue risorse (circa 24 milioni di euro) a cui diversi soggetti (coop. Sociali, associazioni, strutture ecclesiastiche, alberghi) possono attingere per l’accoglienza dei migranti. In Capitanata è presente un Centro di accoglienza molto grande come il CARA di Borgo Mezzanone che ospita circa un migliaio di rifugiati mentre altre due strutture: Casa della Carità a Manfredonia e Casa Scalabrini a Siponto sono più a misura d’uomo ed ospitano: la prima, famiglie e donne sole con minori integrati nelle scuole del territorio, la seconda, uomini e minori non accompagnati. “Fare accoglienza” è diventata un importante “attività” che fa gola a quanti in tempi di crisi economica sperimentano nuovi percorsi occupazionali non sempre in sintonia con l’ambiente circostante pur di fare business. La questione è molto complessa perché dal punto di vista umanitario accogliere il “diverso” può diventare una “ricchezza” per la comunità se avviene nel rispetto reciproco degli usi e costumi. Altrimenti si può creare il caos quando i problemi socio-economici si acuiscono con l’aumento dei migranti che quotidianamente chiedono assistenza, depauperando le risorse pubbliche pagate da noi contribuenti.
Grazia Amoruso