Emergenza mai cessata, nel mirino macchine, attrezzature e prodotti per migliaia di euro
Un fenomeno che aggrava la crisi economica e frena la crescita dell’agricoltura
Da Foggia alla punta estrema della Puglia, passando per la Bat, Bari, Brindisi, Lecce e Taranto, non c’è tregua per gli agricoltori che continuano a essere vittime di bande criminali che mettono a segno furti a ripetizione nelle campagne. Dell’emergenza criminalità che si è abbattuta sulle aziende agricole pugliesi se n’è discusso nella sala convegni del Comune di Palo del Colle, durante il convegno organizzato da CIA Agricoltori Italiani incentrato su un tema di drammatica attualità, “La grave crisi economica legata agli atti criminosi nelle campagne”. All’incontro, coordinato dal presidente CIA di Palo del Colle Giacomo De Robertis, sono intervenuti: il sindaco di Palo del Colle, Anna Zaccheo; il direttore regionale CIA Puglia, Danilo Lolatte; il vicepresidente della Regione Puglia, Antonio Nunziante; e Raffaele Carrabba, presidente regionale CIA Puglia.
LA CAMPAGNA DI ASCOLTO. Le sedi CIA Puglia, attive su tutto il territorio regionale, stanno lavorando da diversi anni – e in modo ancora più determinato negli ultimi mesi – per ascoltare gli agricoltori e raccogliere il loro grido d’allarme sulla gravità degli atti criminosi che danneggiano l’economia pugliese e, in modo particolare, le aziende agricole e zootecniche. Furti di macchinari, razzia di prodotti e produzioni già trasformate, assalti notturni alle aziende e danneggiamento doloso di vigneti, frutteti e campi coltivati hanno raggiunto negli ultimi anni un livello insostenibile.
PIU’ RISORSE PER L’INTELLIGENCE. Per CIA Agricoltori Italiani della Puglia, tutte le iniziative istituzionali e private tese ad aumentare prevenzione, sicurezza e repressione dei fenomeni criminosi in atto sono non solo necessarie, ma fondamentali. Uno sforzo comune va sostenuto per quanto riguarda il potenziamento delle risorse a disposizione di una più accurata e continua azione di intelligence, un’azione di indagine accurata, ad ampio raggio, che individui non solo la manovalanza criminale ma anche e soprattutto la rete attraverso la quale la grande criminalità ha trasformato la drammatica insicurezza delle campagne in un business miliardario che ha connessioni con l’estero. I furti nelle campagne, infatti, soprattutto quelli che riguardano mezzi agricoli di grande valore, alimentano un commercio illegale con snodi in tutto il Mediterraneo.
I DANNI E LE CONTROMISURE. I furti incidono per milioni e milioni di euro sulla dotazione tecnica e infrastrutturale delle aziende agricole, oltre che sulla crescita esponenziale dei costi necessari ad approntare delle difese. Negli scorsi mesi, su tutto il territorio regionale si sono registrati decine di casi, alcuni finiti tragicamente. Il controllo del territorio attraverso sistemi di videosorveglianza e altre tecnologie ha un costo molto elevato, ma è una delle misure più concrete per scoraggiare almeno in parte i continui assalti di cui sono vittime gli agricoltori. A partire dal Pon, il Programma Operativo Nazionale “Legalità”, è necessario che le istituzioni regionali e comunali effettuino una ricognizione delle risorse e dei progetti utili a sostenere una decisa azione di prevenzione che migliori i livelli di sicurezza nelle zone rurali, soprattutto quelle più isolate. E’ necessario che le Prefetture convochino, periodicamente, dei tavoli per monitorare costantemente il fenomeno.
LA SICUREZZA, PRECONDIZIONE PER LO SVILUPPO. Garantire la sicurezza ai cittadini e agli imprenditori delle zone rurali è condizione essenziale per lo sviluppo. CIA Agricoltori Italiani della Puglia è a disposizione per valutare assieme a tutti gli attori istituzionali e alle forze dell’ordine ogni utile e concreta proposta per affrontare la questione e contrastare l’assalto della criminalità alle nostre campagne. Gli agricoltori sono sfiniti, esasperati, hanno paura e non ce la fanno più a sostenere una situazione che peggiora di giorno in giorno. Servono azioni concrete, ragionate, una consapevolezza diffusa e radicata di un problema enorme. Il primo passo è denunciare. I semplici cittadini, i lavoratori delle campagne, gli imprenditori agricoli abbiano il coraggio e la coscienza di denunciare i delinquenti, i loro soprusi, le minacce. Questo è un passo essenziale. Dopo di che è necessario che con il contributo di tutti si possano attuare proposte concrete per affrontare il problema.