Alcuni noti ed autorevoli giuristi (Paolo Maddalena, Enzo Di Salvatore, ecc.) ritengono che la legge „„Sblocca Italia‟‟ dell‟11 novembre 2014, n. 164, in alcuni punti, „„antepone l‟interesse delle imprese ai reali bisogni del popolo italiano‟‟. Per giunta, con tale legge e, in particolare, con l‟articolo 38 “viene espropriato il territorio dalle decisioni che lo riguardano” e le Regioni sono svuotate del loro potere politico conferito dal Titolo V della Costituzione.
Quindi, quanto la cittadinanza reclama altro non è che un diritto costituzionalmente garantito. „„Gli articoli 57 e 57 bis della legge 35/2012 hanno individuato le seguenti infrastrutture ed insediamenti strategici, ai sensi dell‟art. 1, comma 7, lettera i)‟‟: […] e) depositi di stoccaggio di GPL, di capacità autorizzata non inferiore a tonnellate 200; […] In relazione a tali tipologie di impianto, la suddetta legge ha stabilito che le autorizzazioni previste dall‟art. 1, comma 56, della legge 23 agosto del 2004, n. 239, sono “rilasciate, con decorrenza dal 10 febbraio 2012, dal Mini- stero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, d‟intesa con le Regioni interessate”. Pertanto, fino a quando non verrà modificata la Costituzione e l‟energia non sarà assegnata alla competenza esclusiva dello Stato, l‟obbligo di intesa con la Regione resta anche per il previsto impianto di stoccaggio di Gpl Energas a Manfredonia. L‟ intesa con la Regione è d‟obbligo anche sotto il profilo urbanistico, perché „„costituisce variazione degli strumenti di pianificazione e di coordinamento comunque denominati o sovraordinati alla strumentazione vigente in ambito comunale‟‟.
Senza l‟intesa con la Regione Puglia, quindi, non si va da nessuna parte. Il mondo dell‟energia cambia in fretta e con i cambiamenti mutano gli scenari attuali del mercato energetico. La richiesta di GPL, per autotrazione e riscaldamento, da fonti del Ministero dello Sviluppo Economico, è, in questi ultimi anni, in forte calo in quanto, oltre al metano, sono state valorizzate altre fonti di energia di varia natura (geotermica, eolico, ecc.). Nutriamo, pertanto, seri dubbi sulla strategicità del GPL. C‟è, quindi, il rischio che le infrastrutture che si intendono realizzare, dopo pochi anni, possano diventare inutili e si ripeterebbe quello che già è avvenuto per l‟Enichem e per il Contratto d‟area che hanno devastato irreversibilmente zone naturali di pregio a livello comunitario senza creare benefici economici, specie in termini occupazionali. Il paesaggio e l‟ambiente, „„beni primari ed assoluti‟‟, ricordiamolo, sono tutelati dall‟art. 9 della nostra Carta costituzionale. Non è affatto condivisibile che gli interessi delle società private e delle multinazionali prevalgano su quelli della collettività, specialmente quando sorgono dubbi di legittimità sulle ultime disposizioni legislative, così come recentemente la giurisprudenza costituzionale ha più volte evidenziato.
Infatti, non va dimenticato che “il potere dello Stato è condizionato dal raggiungimento dell‟intesa con le Regioni, in quanto atto espressivo del principio di leale collaborazione”. Altro fattore che preoccupa è quello inerente il rischio sismico. Il territorio di Manfredonia, infatti, è stato classificato, in base all‟Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/2003, aggiornata con la Delibera della Giunta Regionale della Puglia n. 153 del 2.03.2004, come zona sismica 2, nella quale possono verificarsi terremoti abbastanza forti. Pertanto, si può concludere che, anche „„per le opere strategiche a livello nazionale, per le quali sia preminente l‟interesse collettivo nazionale, ma assente o ridotto quello della Regione‟‟, lo Stato deve necessariamente tener in giusta considerazione la volontà dei cittadini di Manfredonia espressa attraverso un referendum che ha registrato una massiccia partecipazione, 24.613 elettori che hanno inequivocabilmente espresso il loro netto dissenso nei confronti del deposito di GPL dell‟Energas. Dei partecipanti al voto ha detto NO il 96,02%. Non solo. Va tenuto presente anche la volontà del Governo regionale e quella dell‟Amministrazione locale che, fino ad oggi, nelle varie conferenze di servizio, sono stati solidali con la vocazione del territorio.
Per il CAONS Ing. Matteo Starace