Continua a piovere sul bagnato, ci verrebbe da dire. Dopo la bufera scatenata qualche anno fa riguardante il trasferimento ad altra struttura di alcuni ospiti della Casa di Riposo “Anna Rizzi” di Manfredonia, perché non autosufficienti, questa mattina 14 operatori addetti ai servizi alla persona della Coop. Carmine, appartenente al Consorzio re Manfredi, hanno dichiarato lo stato di agitazione attuando lo sciopero ad oltranza. A questi si aggiungono gli addetti al servizio ristorazione della Cir Food. Per i primi la protesta è scaturita dalla mancata corresponsione da parte della Coop. di circa sei mensilità arretrate per l’anno 2016, alle quali si aggiungono gli emolumenti riguardanti l’anno in corso: Ovvero, le sei mensilità pregresse sono costituite dalla differenza degli emolumenti non corrisposti, in quanto agli interessati veniva mensilmente versato un acconto sulle proprie spettanze. Motivo della vertenza, in particolare, il pignoramento del contributo erogato dal Comune di Manfredonia. consistente in 100mila euro l’anno erogato in due rate, a seguito di sentenza del Magistrato scaturita da un’azione legale promossa dagli stessi dipendenti. Motivo questo che ha bloccato tutte le attività dell’Ente in quanto, anche la tesoreria ha sospeso la liquidazione dei mandati di pagamento ai diversi creditori. “Una situazione a dir poco incresciosa, ha dichiarato ai nostri microfoni la dott.ssa Angela Egidio, commissario dell’Ente, che desta tanta preoccupazione per la continuità dell’attività di erogazione dei servizi agli anziani. Nonostante la retta corrisposta dai trentuno ospiti che ammonta a 1.300 euro pro capite, che non è poco, non sono sufficienti a pagare gli stipendi, il servizio mensa e le spese generali. Se tutti i soggetti deputati al suo sostentamento, in primis i politici non si siedono introno ad un tavolo per trovare una soluzione al definitiva al problema, il cuore della centenaria Casa di Riposo “Anna Rizzi”, rischia di fermarsi.”. “Un particolare, accorato appello, ha concluso la dott.ssa Egidio, è rivolto ai dipendenti, perché, nell’immediato, si prodighino allo sblocco del pignoramento dei contributi, al fine di consentire all’Ente di continuare la sua attività”. Alla rag. Santina Bruno, responsabile amministrativa abbiamo chiesto, invece, quali le possibili soluzioni per ridare vigore alla Casa di Riposo. In tre punti ella ha suggerito: 1° Avere i quattro posti di accreditamento all’ASL RSSA (Residenza Sanitaria Socio Assistenziale). 2° Avere altri servizi affidati dall’ambito sociale (Piano di Zona) del quale fanno parte i Comuni di Manfredonia (capofila), Zapponeta, Monte Sant’Angelo e Mattinata. 3° Essere autorizzati a vendere alcuni immobili di proprietà dell’Ente, dopo l’accorpamento dell’Orfanotrofio femminile “Stella Maris” che ha beneficiato di cospicui lasciti. Siamo sicuri che si riuscirà a ricucire lo strappo facendo valere la ragione ed evitare di distruggere per sempre una struttura di eccellenza dove migliaia di anziani hanno trascorso la loro terza gioventù.
Matteo di Sabato
intervista di Matteo DI SABATO