L’ultimo Consiglio comunale, datato 7 giugno, ha regalato emozioni nonostante un solo (ma importante) punto all’ordine del giorno: Esame e approvazione del rendiconto della gestione 2016 e dei suoi allegati. Si discutono e approvano le spese sostenute dall’Amministrazione nell’anno in questione. Un dibattito in cui si fa davvero fatica a capire “chi istiga chi” portando alti i toni del confronto, portando un unico effetto: lo svilimento della qualità del dibattito pubblico. Tutto questo a discapito di chi vorrebbe capirci qualcosa. L’Assessore al bilancio Rinaldi ha ben illustrato la situazione dell’indebitamento (che è anche investimento) passando poi alla presa di coscienza dei rischi che comporta l’abuso dell’anticipazione di cassa. Sottolinea, inoltre, la rinnovata cautela ad usare i fondi soltanto a condizione di averli incassati concludendo che, forse, la tiratina di orecchie della Corte dei Conti “può essere un’occasione per la città”. Un concetto ripreso da più consiglieri di maggioranza, coronandolo a leitmotiv di tutta la falange. Dal canto suo, Riccardi, elenca le vittorie di quest’amministrazione, di cui è giusto dare atto: riduzione della spesa improduttiva, ridotti i fitti passivi, ridimensionati i costi al personale, oltre agli obiettivi raggiunti con ASE. Questo dovrebbe riportare la nostra mente allo stato in cui versavamo prima del 2010, tempi di generose parcelle per consulenze e spese varie con tanti zeri. Lo Stato all’epoca lo permetteva, oggi non più. Vere le parole del Sindaco quando ricorda che “apparati dello Stato concorrevano ad aumentare il debito pubblico, gli enti locali hanno partecipato, per miliardi di euro, alla riduzione della spesa pubblica”. Sacrosanto che “ogni legge finanziaria è l’occasione per infilarci dentro una norma che il nostro Comune, come tutti gli enti locali, deve recepire immediatamente”. Ma se abbiamo un debito consistente, il fiato sul collo della magistratura, e il periodo è di quelli ‘complicati’, le scelte che sono state fatte in maniera consapevole, probabilmente, non hanno funzionato. I soldi non ci sono, molti servizi sono arretrati e ammetterlo non è stato facile per nessuno degli addetti ai lavori. Non è una sentenza, perché un giornale informa e basta, ma il tribunale sociale esiste e bisogna giustificare le scelte compiute rispettando l’opinione pubblica in ogni sua forma soprattutto se si ricopre una carica pubblica politico/amministrativa. Se poi non si schernisce, tanto di guadagnato. Anche perché le carte, nonostante non ci sia ancora un’autorevole sentenza definitiva, spaventano i cittadini, che sono contribuenti e conseguenzialmente elettori. Avrà un senso se l’opposizione, che generalmente e in breve dovrebbe ‘vergognarsi’ (non si è capito ancora perché) di svolgere il proprio lavoro, bacchetta l’amministrazione sull’attitudine a propagandare le vittorie dimenticandosi di doversi occupare anche delle disfatte palesi in città. Ci sarà un motivo se più consiglieri di opposizione reclamano dimissioni subito senza temere ritorsioni, e avranno una motivazione valida per denunciare il sistema. Quello di cui decantiamo i pregi quando si vince, ma che sminuiamo quando va spiegato a fondo. Perché laddove c’è serenità manca la lucidità di ergersi a maggioranza che, anziché guerrigliare disperdendo energie, educa opposizione e cittadini con toni più autorevoli e argomentazioni più articolate, approfondite e documentate? Sarebbe più consono all’idea di positività sponsorizzata dall’Amministrazione. Approvato il bilancio consuntivo occorrerà mettere i conti pubblici a posto. Dirigenti e Giunta sono a lavoro per colmare quelle lacune che, nonostante l’ammissione di colpa di alcuni dirigenti del PD, pare siano state create “solo” dalla burocrazia. Procedure complesse, articolate e in continua evoluzione che tanto disagio creano agli amministratori di enti pubblici ma che gli permettono, il più delle volte, di farla franca dal quel fare non troppo ortodosso, grazie o per colpa della burocrazia, bacchetta magica di amministratori fantasiosi.
Antonio Raffaele La Forgia
foto di Lorenzo Tagliamonte
IL BELLO VIENE ORA!!!
quale obiettivi avete raggiunto con l’ase,forse quello di averci riempito le strade di munnez,non siete capaci di risolvere il problema della sporcizia che c’e’per strada,in più le strade che sono piene di buche,non bisogna mettere al bilancio soldi che non ci sono,e quando ci sono i soldi scegliere le priorità,e non fare il vestito di facciate mentre sotto e sporco,però ad onore del vero qualcosa e stato fatto a Manfredonia,anche se ci sono troppi favoritissimi.