La notizia dei 19 arresti avvenuti in seguito allo svolgimento dell’operazione “In Daunia venenum” condotta dalla DDA di Bari ci dà la triste conferma di quanto da tempo sospettavamo: in Capitanata esiste una “Terra dei Fuochi”. Le indagini hanno condotto anche al sequestro preventivo di beni per un valore di 9,3 milioni di euro e hanno rilevato che la zona investita dall’attività di sversamento illecito di rifiuti pericolosi riguarda 70 ettari di terreno tra Zapponeta, Manfredonia, San Severo e San Paolo in Civitate.
Coinvolti in questa triste vicenda sono personaggi del mondo imprenditoriale (le imprese Lufa Service e Pulitem) e della politica, tra cui Primiano Calvo, esponente di Noi con Salvini e un dirigente ARPA Puglia.
“Per quanto sia stata necessaria, in Capitanata la sola attività della magistratura non basta” afferma Mario Nobile, segretario di Sinistra Italiana, “urge infatti un incontro con le numerose realtà sociali cittadine per un confronto su come affrontare il pericolo inquinamento e per tenere alta l’attenzione su un fenomeno che necessita un’attività di bonifica e di messa in sicurezza dei territori interessati dall’attività di sversamento”.
Sinistra Italiana Capitanata interesserà i Parlamentari del partito per inviare tempestivamente un’interrogazione parlamentare al Ministero dell’Ambiente, è dovere dell’on. Galletti a pochi giorni dal G7 sull’Ambiente affrontare la vicenda in modo determinato trattandosi di un’emergenza nazionale, al pari di quella verificatasi in Campania.
Peggio della terra dei fuochi..e nessuno vedeva…sapeva?
siamo messi male.Mi preoccupavo della mancanza del senso civico.Di chi ci dobbiamo fidare.