L’Italia dei Comuni vive uno dei momenti più delicati della storia repubblicana.
Il continuo, spesso incoerente, affastellarsi di riforme costituzionali e non, in materia di ordinamento degli enti locali e di disciplina della finanza pubblica, ha determinato, nel pieno della grande Crisi, confusione ed enormi difficoltà soprattutto nella gestione degli enti più prossimi ai cittadini: i Comuni.
La nostra Città non è immune da questo contesto: soltanto chi parla per mera faziosità o chi non sa minimamente cosa voglia dire amministrare può sottovalutare questa realtà.
Al tempo stesso, amministrare da 20 anni facendo progredire fortemente la Città piegata su se stessa dei primi anni ’90 ha significato, inevitabilmente, anche compiere alcuni errori: chi neghi questa evidenza, non farebbe che compiere un altro errore. Da questo punto di vista, noi abbiamo utilizzato sin da subito parole di chiarezza e responsabilità.
Sono convinto, infatti, che soltanto improntando l’azione politico-amministrativa a canoni di responsabilità, chiarezza e lealtà si potrà superare questa fase delicata, senza alcun atto di fede, ma con ottimismo e fiducia.
Sono convinto che se tutta la classe dirigente cittadina ( non soltanto quella politica, strettamente intesa) riuscirà ad alzare l’asticella del confronto politico, spersonalizzandolo una volta per tutte, guidandolo fuori dalle secche del solito sterile scontro politico, questa potrà essere l’occasione per l’intera città di guardare, ciascuno dal proprio punto di vista e dal proprio ruolo, con obbiettività a quanto di buono è stato fatto, agli errori commessi, per riprendere a ragionare in prospettiva.
Per discutere serenamente del futuro di una comunità serve coraggio.
Perciò ai rappresentanti politici di tutta l’attuale coalizione di maggioranza, a cominciare dai rappresentanti del mio partito che ha la maggior quota di responsabilità di governo, chiedo coraggio.
Il coraggio di porre fine ad ogni tipo di personalismo.
Noi abbiamo il dovere di portare a termine la consiliatura per attuare, oltre che per approvare, il piano di rientro richiesto dalla Corte dei Conti, piano di cui il conto consuntivo costituisce la prima fondamentale tappa.
È un passaggio straordinario; non sono più possibili giochi di piccolo cabotaggio: chi non lo comprende è libero di intraprendere altri percorsi.
Chi governa ha il dovere della responsabilità: soltanto così possiamo garantire ai cittadini il diritto alla verità.
Noi non cederemo mai alla retorica ed alla non-logica del ‘tanto peggio, tanto meglio’ cui ha ceduto già da tempo parte dell’opposizione, incitando all’odio ed auspicando con l’acquolina alla bocca il commissariamento come se fosse la soluzione.
Potrebbe servire, forse, ad appagare la propria personalissima sete di vendetta: di certo non a risolvere i problemi della nostra comunità.
Chi pagherebbe più di tutti una tale eventuale sciagura?
I più deboli, con l’aumento della pressione fiscale e con il taglio dei servizi ai cittadini, che noi manteniamo, nonostante tutto, ad altissimi livelli da anni.
E, soprattutto, ancora una volta, le “generazioni di mezzo”: noi giovani, che la Storia ha già malmenato abbastanza.
Buttare ‘il bambino con l’acqua sporca’ porterebbe esclusivamente a questo; proprio adesso che sono sotto gli occhi di tutti i primi risultati dell’opera di rivalutazione del nostro potenziale turistico: a cominciare dalle numerosissime attività economiche sorte sul porto turistico e su tutta la riviera di Siponto fino alla zona archeologica, per citare soltanto alcune delle realtà costruite con profitto.
È di responsabilità, di fiducia e di coraggio che abbiamo assoluto bisogno; non di una definitiva balcanizzazione del confronto pubblico, come abbiamo visto accadere già in altre realtà simili alla nostra.
Il Segretario cittadino Pd Manfredonia
Giuseppe Trotta
Cost mo daddic issut? “…..amministrare da 20 anni facendo progredire fortemente la Città piegata su se stessa dei primi anni ’90..”. Progredire? A debito, vi viene contestato, se non l’ho ha inteso, l’indebitamento del comunE, questo si PROGREDITO. Va bé da questa classe politica cosa ci si poteva aspettare. Si informi, dai vecchi comunisti, i vecchi (rivoluzionari comunisti) ed attuali( tipo isis) BARBUDOS, tutti antidemocratici, sono antistorici, hanno perso e perderanno politicamente. Così giovane e così antico, un giovane antico.
Credo che il primo che abbia personalizzato la politica a Manfredonia sia proprio il nostro Sindaco che in questi due mandati a sempre accentrato i poteri sulla sua persona al contrario di Campo che ha contribuito alla crescita dei politici attuali. Se neghi questo sbagli. In più posso dirti che è francamente nauseabonda la richiesta di responsabilità da parte delle opposizioni. Se eravate al loro posto cosa avreste fatto eh? Se rispondi di sì sbagli ancora.
Ma tu conti qualcosa nel PD? Io credo di no!