Il Vice Procuratore Generale della Corte dei Conti Puglia ha intimato a restituire la somma di euro 4.304.319,97, illegittimamente riconosciute e pagate all’a.s.e. s.p.a. Tramite il segretario Generale del Comune di Manfredonia con regolare messa in mora a 35 presunti responsabili tra Dirigenti, Amministratori, Consiglieri Comunali, Revisori ; “rei” di aver espresso voto favorevole ai relativi provvedimenti. Confermando ancora una volta, come nella passata amministrazione, il Consiglio Comunale, abbia lavorato pochissimo e male. Ovviamente siamo in una fase avanzatissima degli accertamenti, ma non definitiva, quindi le cautele sono d’obbligo. L’aspetto più inquietante e paradossale è che si chiede la restituzione di questa ingente somma non a chi li ha effettivamente presi e spesi producendo documentazione probatoria tale da giustificare la richiesta. Ma viene chiesta a chi poco avvezzo a argomentazioni di natura contabile, amministrativa, e giuridica, votava acriticamente o per appartenenza politica o per fedeltà alla persona potente che al momento influenzava le scelte politiche della città. Mi dissocio dall’idea comune che una delle motivazioni possa anche essere il gettone di presenza che viene riconosciuto ai consiglieri per la presenza nelle commissioni Consiliari e per le sedute di Consiglio tali da essere intese come integrazione al reddito personale, idea molto forte nel sentire comune ma da me rifiutata; questi consiglieri dimenticando che le scelte e le conseguenze dei propri atti sono sempre personali senza vincolo di mandato.
Come elettori ci dobbiamo porre seriamente il problema, di come eleggiamo i nostri rappresentanti, valutiamo le competenze, le capacità, le esperienze politiche? La risposta è davanti agli occhi. Entrando nello specifico, a parziale giustificazione dei Consiglieri Comunali, ma questi a supporto della loro decisione sono stati sufficientemente informati e documentati? Sono state allegate alla proposta di approvazione tutti gli atti che come vediamo erano pretese vecchie di vent’anni, quando addirittura l’a.s.e. s.p.a. non esisteva! Sappiamo benissimo che la documentazione spesso veniva allegata anche 24/48 ore prima. Tempo insufficiente per molti consiglieri, che certamente hanno responsabilità politiche, incuranti di come, l’uomo solo al comando, gestiva quest’enorme flusso di denaro.
È sintomatico leggere in un report dell’amministratore unico come considerava i rapporti economici tra Azienda/Proprietà
– L’assemblea della società approvava un bilancio con un corrispettivo determinato a carico del comune;
– Il Consiglio Comunale, in fase di approvazione della propria previsione di bilancio, riduceva il corrispettivo da erogare all’Azienda;
– L’azienda a fine anno fatturava comunque il corrispettivo previsto nel suo bilancio, a prescindere dalla effettiva erogazione da parte della P.A Ora com’è possibile che un uomo solo al comando incurante del volere del comune proprietario, che ogni anno preventivamente gli adeguava il corrispettivo, che per statuto egli stesso era tenuto a rispettare adeguando i propri costi.
Incurante come se i bilanci Comunali fossero carta straccia, richieda vent’anni di arretrati. Com’è possibile che dei Consiglieri Comunali, preparati, umili al servizio della collettività abbiamo riconosciuto e pagato questa ingente somma in contrasto con i loro bilanci di pevisione? Encomiabile è stato il comportamento dei consiglieri Troiano e Correale da sempre contrari al riconoscimento di queste pretese.
Per le modestissime conoscenze giuridiche e contabili che ho, il Consiglio Comunale non poteva e non doveva riconoscere questi debiti fuori bilancio, perchè lo stesso Consiglio era a conoscenza delle pretese dell’a.s.e. e nei bilanci comuali di previone, gli stessi consiglieri prendevano atto della pretese e ne adeguavano gli importi. Il responsabile politico di questo disastro si faccia da parte.
Nota stampa
Ma ancora non l’avete compreso che ad oggi nessuno degli amministratori comunali è stato sottoposto ad alcun processo (che probabilmente non ci sarà mai?!), per cui ancora nessuna condanna, nessuna sentenza, a parte quella della gente ignorante come voi.
Inoltre nel caso in cui dovesse essere in futuro accertata una colpa lieve, nessuno di loro sarà ritenuto responsabile.
Al momento si tratta solo di un atto della Corte dei conti che serve a interrompere la prescrizione. Ma è del tutto generico e vago, proprio perchè neanche la Corte dei Conti è stata finora i grado di accertare responsabilità definite nella misura e nel grado, ammesso che ce ne siano.
In ultimo, sempre che vi sia un processo a loro carico e che questo processo si concluda con una sentenza definitiva (sottolineo definitiva!), mettetevelo bene nelle vostre testoline vuote il fatto che il segretario generale, il vice, il sindaco, gli assessori, i dirigenti etc etc, sono tutti ASSICURATI contro il rischio di danno erariale. Per cui quelli che dicono “HANN CACCE’ I SOLD !!!”, si possono già attaccare a sto’ ca…volo. Nessuno degli amministratori eventualmente condannati alla restituzione dovrà “cacciare” un euro di tasca sua, per via della copertura assicurativa. E poi diciamocela tutta, quei soldi sono rimasti sempre all’interno del Comune di Manfredonia, di cui l’ASE è controllata al 100%. Per cui finitela di scrivere cavolate.
Il responsabile, non deve farsi da parte ma pagare di persona, con le proprie finanze.Perchè non è giusto che a pagare sia sempre PANTALONE……
UN CARO SALUTO ALL’AMICO GIOVANNI.
Premesso che si tratta di una semplice costituzione in mora, tra l’altro generica e – a mio avviso – giuridicamente non valida, poichè nulla dice in ordine alle eventuali e presunte irregolarità e illegittimità che sarebbero state commesse (solo Caratu’ e Magno credono di sapere tutto, anche senza i documenti che attestino qualcosa in questo senso. Come fanno ?! Boo!).
In ogni caso, un processo ancora non c’è stato e personalmente credo che mai ci sarà. Di sicuro non in capo ai consiglieri comunali che hanno votato quella delibera in assoluta buona fede.
Per legge solo i pubblici amministratori che con dolo o colpa grave, in violazione di precostituiti obblighi giuridici ed in assenza di circostanze esimenti, causano un danno patrimoniale allente (del quale sono per lappunto amministratori; mi riferisco a comune, provincia, regione), sono tenuti a risarcire il danno arrecato.
Adesso spiegatemi voi se l’esistenza già solo dei pareri di regolarità tecnica e contabile favorevoli non sono un’esimente sufficiente a NON ritenere responsabili di danno per dolo o colpa grave i consiglieri comunali?! Secondo me, SI’!!! E’ una causa di giustificazione più che sufficiente!
E poi tante storie per che cosa?!?!
I soldi sono andati sempre al Comune, o meglio ad una azienda completamente partecipata dallo stesso Comune! Mica se li sono messi in tasca altri… Quante storie che fate… Vedrete, la Corte dei Conti non metterà sotto processo nessuno, quando si sarà resa conto di aver mal interpretato l’accaduto.
Un dubbio.
Ma, se ricordo bene, Giovanni Caratu’, alle elezioni amministrative del 2010, sostenne anche lui la candidatura dell’attuale sindaco Angelo Riccardi.
Poi mi sembra di ricordare che Caratu’ fu sospeso dal partito dell’UDC, ma non perchè disse a qualcuno di essere contrario all’approvazione della delibera in contestazione, ma perchè avrebbe voluto che Matteo Troiano fosse stato nominato assessore al posto di Gallifuoco. Quindi non prese le distanze da quella Amministrazione perchè la ritenne impreparata ed arrogante. Anzi… Probabilmente avrebbe continuato volentieri a sostenere Riccardi e la sua Amministrazione, se non fosse stato sospeso dal ruolo di commissario dell’UDC o se il suo amico Matteo Troiano fosse diventato assessore. O mi sbaglio???
Qualcuno mi aiuti a ricordare meglio cosa accadde all’epoca…
IL BELLO VIENE ORA!!!