Continuano gli accertamenti della Corte dei Conti sulla passata amministrazione e non arrivano buone notizie. Stavolta, infatti, presso Palazzo San Domenico è arrivato un atto formale di messa in mora da parte della Sezione Giurisdizionale Regionale Puglia della Corte dei Conti, nel quale è “intimata la restituzione” di un importo leggermente superiore ai 4 milioni e 300 mila euro “pari alle somme illegittimamente conosciute mediante i predetti atti e pagate all’ASE SpA (…). Ma di quali atti si parla? Galeotte furono la Delibera della Giunta Comunale n. 342 del 23/11/2011 avente oggetto “Determinazione dei debiti fuori bilancio a favore dell’ASE S.p.A., annualità dal 1991 al 2010 (…)” e la Delibera del Consiglio Comunale n. 63 del 29/11 dello stesso anno avente in oggetto il riconoscimento degli stessi debiti fuori bilancio. Si potrebbe supporre che la presunta illegalità riguardi il punto numero 8 della precedente delibera n° 57 della Corte dei Conti (pubblicata precedentemente dal nostro giornale), nel quale la Corte illustrava le proprie perplessità circa le modalità con cui si sanò il debito con ASE ricorrendo ad un’inusuale anticipazione di liquidità. Inoltre, allo stesso punto, si segnalava una violazione riguardante la scorretta contabilizzazione della stessa anticipazione. Dei reati – ammesso che i fatti appurino che si tratti di illeciti – dovranno rispondere ben 35 funzionari comunali tra cui la passata Giunta Comunale e lo stesso Sindaco Riccardi. Attenzione, però: l’atto rappresenta formalmente un’interruzione al decorso dei tempi prescrizionali, come specificato già dall’Ufficio Stampa del Comune di Manfredonia. Significa, innanzitutto e più intuitivamente, che la giustizia non ha ancora completato il suo corso, inoltre che la stessa giustizia sta lavorando al caso prendendo tutte le misure necessarie a fare chiarezza sulla situazione economico-finanziaria locale. Si segnala che il primo documento pubblicato dall’Ufficio Stampa del Comune era incompleto (probabilmente per tutelare la privacy dei destinatari del provvedimento consultabile integralmente alla fine dell’articolo), ma è stato ripubblicato per intero poche ore dopo e lo riproponiamo completo augurando ai lettori, una “buona lettura”.
Antonio Raffaele La Forgia