“Nessuno dei Comuni con più di 15 mila abitanti in Capitanata può vantare questa performance in così poco tempo”, riferisce il sindaco Angelo Riccardi.
Balzo dal 10% al 60%, riduzione del 10% della produzione pro-capite di rifiuti, inversione del trend della percentuale di rifiuti che finiscono in discarica a favore di quelli che vengono recuperati e riciclati, diminuzione media del 10% della TARI.
Questa la fotografia del primo anno di raccolta differenziata porta a porta nel Comune di Manfredonia, i cui risultati sono stati presentati ieri mattina, nell’aula consiliare, dal sindaco Angelo Riccardi, dall’assessora all’Ambiente Innocenza Starace, dal dirigente al Settore Ambiente Antonello Antonicelli, dall’amministratore unico di ‘A.S.E. SpA’ Adriano Carbone e dal dirigente della Polizia Municipale Tommaso Castrignano.
Partita il 18 aprile 2016, in poco più di dodici mesi (dal 15 maggio 2017, per l’esattezza), il servizio ha coperto il 98% della popolazione sipontina; il territorio è stato segmentato in dieci zone omogenee che, progressivamente, hanno visto l’avvio della differenziata porta a porta con la conseguente rimozione di tutti i cassonetti stradali.
“Essere passati, in un solo anno, dal 10% al 60% è un risultato straordinario – ha dichiarato il sindaco Riccardi -. Nessuno dei Comuni con più di 15 mila abitanti in Capitanata può vantare questa performance in così poco tempo, per di più se si pensa che Manfredonia si estende su una superficie di 358 km quadrati ed ha, oltre a Siponto, altre frazioni e borgate. Seppur c’è qualcuno ancora restìo, che preferisce farsi i tour in auto per disfarsi dei propri sacchetti, un plauso va alla cittadinanza che, assieme all’azienda ‘A.S.E.’, con impegno e sacrifici, ha fatto sì che Manfredonia potesse compiere questo passo in avanti di civiltà. Oltre all’aspetto meramente ambientale e di decoro, fare la differenziata significa anche ridurre i costi a beneficio dell’utenza”.
Su questo aspetto Riccardi ha evidenziato che “Purtroppo non riusciamo ancora a far fruttare appieno i risultati di questo puntuale sistema di raccolta perché la Regione Puglia è assente sulla questione rifiuti. Assistiamo a decisioni verticistiche, mentre resta sempre in attesa di risposte l’urgente questione dell’impiantistica per consentire la chiusura effettiva del ciclo dei rifiuti. Intanto – ha aggiunto il sindaco – siamo costretti a portare i nostri rifiuti fuori regione, pur avendo già in cantiere, in loco, l’avvio dell’impianto di selezione del multimateriale (manca solo la deroga da Bari) e la realizzazione dell’impianto FORSU (l’organico) che ci consentirebbe di avere un diretto ristoro ambientale ed economico per Manfredonia che, innegabilmente, si sta distinguendo in un contesto territoriale in cui si annaspa paurosamente sulla questione rifiuti”.
Il dirigente Antonicelli è intervenuto, a sua volta, sugli aspetti tecnici. “L’avvio della raccolta differenziata porta a porta è stata provvidenziale, in quanto, con i livelli raggiunti, siamo riusciti a contenere i costi di smaltimento complessivo, nonostante il raddoppio dei costi di trattamento unitari. Si è passati dagli 85 euro per tonnellata (del luglio 2016) agli odierni 170 euro per tonnellata, per il conferimento in discarica della frazione indifferenziata. Dunque, se la differenziata non fosse partita così tempestivamente e non avesse avuto un impatto così forte ed importante, questa specifica voce di spesa sarebbe passata da 2.5 milioni di euro a 5 milioni di euro, con conseguenti importanti ripercussioni sull’aumento della TARI, così come accaduto in molti altri Comuni”.
Nei loro interventi, l’assessora Starace e l’amministratore Carbone hanno evidenziato come per l’ottimizzazione e la revisione di taluni aspetti del servizio e per la prevenzione-repressione del fenomeno dell’abbandono dei rifiuti nelle periferie, sono in itinere degli aggiustamenti tecnico-operativi di prossima attuazione, al vaglio dell’Amministrazione comunale e dell’Azienda che svolge il servizio, recepiti anche attraverso le segnalazioni dei cittadini.
Entrambi hanno esortato la fattiva collaborazione della comunità a dimostrare un maggior senso civico, per evitare la vanificazione dell’impegno quotidiano messo in campo da operatori ed utenti e di collaborare nella denuncia e repressione dell’abbandono rifiuti. Proprio relativamente a questo fenomeno, Castrignano ha reso noto che “Dall’1 gennaio al 30 aprile, sono state comminate 290 multe per questo reato. 193 multe sono state già pagate, per le restanti inevase sono partite le ingiunzioni di pagamento. Quotidianamente – ha concluso – i vigili urbani pattugliano anche in borghese la città e fanno attività di indagine aprendo i sacchetti per risalire all’identità dei soggetti che abbandonano i rifiuti”.
Dalla conferenza è emerso, infine, che sono partiti i lavori per la realizzazione di un altro Centro Comunale di Raccolta (a supporto di quello già esistente in via Tratturo del Carmine) che sarà ubicato a Monticchio, nei pressi dell’Istituto Polivalente e che, in vista della stagione estiva, il calendario di raccolta avrà alcune implementazioni e variazioni.
Matteo Fidanza Matteo Palumbo
Ufficio Stampa – Città di Manfredonia Ufficio Comunicazione – ASE SpA
Caro sindaco,si vede che non giri manfredonia,seno’ saccorgerebbe che manfredonia e sporca,con questo non voglio dare tutta la colpa al comune,il 50%la colpa e anche di quelle persone sporche e’incivili,persone che secondo loro la colpa e sempre deglialtri,la cosa che mi meraviglia e’che sono le donne che vanno buttando le buste x terra,piu’di unna le ho viste io che la mattina presto vado ha correre,mammamia che gentaglia.uu