La Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Puglia ha condannato due dipendenti comunali al pagamento, in favore del Comune di Manfredonia, rispettivamente della somma di €. 31.361,05 e di €. 1.849,00, oltre che al pagamento delle spese di giudizio, pari a € 1.325, in misura proporzionale al danno addebitato ad ognuno. Così a Bari dalla Camera di Consiglio del 15 febbraio 2017.
La vicenda a cui si fa riferimento è quella che parte dagli arresti del 17 marzo 2014, quando a seguito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, la GdF aveva accertato come alcuni dipendenti comunali avessero sistematicamente sottratto dal 1 dicembre 2010 al 31 dicembre 2012 somme di denaro dalle casse comunali relative ai diritti fissi e di segreteria che i cittadini versavano per il rilascio, rinnovo o duplicazione delle carte d’identità.
Nell’inchiesta che portò agli arresti di 3 dipendenti del Comune di Manfredonia con l’accusa di peculato, furono indagate altre 3 persone, anche loro dipendenti comunali. L’ipotesi di danno erariale causato all’ente territoriale fu pertanto, altresì, segnalata Calla Procura Regionale della Corte dei Conti per le conseguenti responsabilità di natura contabile.
Nel periodo di tempo citato, i due uffici, (quello di Via Pulsano e quello di Via Orto Sdanga), secondo l’accusa avrebbero emesso 13.667 carte d’identità per un totale di 95.795,40 euro che il Comune avrebbe dovuto incassare. Invece, secondo l’accusa, le carte d’identità registrate dagli indagati sarebbero solo 11.158 per un incasso di 63.918, 18 euro, effettivamente consegnato all’economato comunale. Da qui la scoperta delle Fiamme Gialle di una mancanza di bollette di riscossione per 2809 carte d’identità.
sono cose vecchie!!!!!
Spero che queste persone vengano anche licenziati in tronco.
Ladri
CONCORDO CON IL PARTITO DELLA ZAPPA.
ottimo!solo chi paga il danno che ha causato capisce l’errore e la colpa,ora sia applicato anche ai politici!
w 5 stelle