La notizia di giornata è dunque la promozione in serie B del Foggia. I rossoneri hanno pareggiato 2-2 sul campo del Fondi (1200 tifosi al seguito) e conquistato così l’unico punto che serviva per avere la certezza matematica del ritorno in serie B. Un traguardo che la città sta festeggiando ormai da giorni, vista la sicurezza del distacco dal Lecce: condannato per la quarta volta in cinque anni a cercare fortuna attraverso l’appendice dei playoff. Il Foggia era già andato vicino alla promozione lo scorso anno, quando dopo aver lasciato la vittoria del campionato al Benevento fu costretto ad abdicare nella finale degli spareggi contro il Pisa. Quest’anno, invece, l’ascesa è divenuta realtà. I rossoneri ritroveranno la serie B per la prima volta dopo il 7 giugno 1998, quando la sconfitta contro la Salernitana segnò la retrocessione in serie C1 e consegnò agli archivi l’epoca d’oro legata a Zdenek Zeman. Nel frattempo sono passati diciannove anni: costellati da fallimenti, risalite e finali perse. In questo lungo ventennio, il Foggia è passato (pure) dalle mani di Franco Sensi e di Giorgio Chinaglia, approdati nel capoluogo pugliese a caccia di una seconda giovinezza: nulla da fare. Vorticoso è stato pure il turnover di allenatori, che ha visto accomodarsi sulla panchina dello «Zaccheria» anche Pasquale Marino e Giuseppe Giannini. Tra il 2000 e il 2010 sono stati molteplici i cambi di proprietà, senza che nessuno sia però riuscito a lasciare il segno.
Nemmeno con il ritorno sulla tolda di comando di Pasquale Casillo, con Peppino Pavone in cabina di regia e Zeman in panchina, è stato possibile riportare i rossoneri tra i cadetti. Nella stagione 2010-2011 lo stesso triumvirato che agli inizi degli anni ’90 condusse il Foggia in serie A e a un passo dalla coppa Uefa fece conoscere a tutta l’Italia i giovani Insigne, Sau e Farias, ma mancò l’accesso ai playoff. Poi di nuovo nel baratro. L’anno successivo il Foggia si salvò sul campo, ma in estate il club non fu iscritto al campionato di serie C1 e ripartì dai Dilettanti. In sole due stagioni, però, sarebbe arrivato il salto fino alla Lega Pro unica. Il resto è storia recente: con Roberto De Zerbi in panchina e il la società finita nelle mani dei fratelli Sannella e Curci. Fino al trionfo di oggi, ottenuto da una squadra meno leziosa e più pratica rispetto a quella della scorsa stagione. Attualmente il Foggia ha la miglior difesa (27 reti al passivo) e il miglior attacco (67 gol segnati) del girone C.
Nel girone A testa a testa tra Cremonese e Alessandria
Sono ancora aperti invece i giochi nel girone A. In testa c’è la Cremonese, che due settimane fa ha scalzato dalla vetta l’Alessandria. Nell’ultima giornata hanno vinto entrambe: i lombardi di misura contro l’Olbia, i grigi ora guidati da Bepi Pillon contro il Renate. Il distacco è di un solo punto, a 180’ dal termine della stagione regolare. I giochi, dunque, sono apertissimi. Venezia e Foggia attendono di conoscere la terza squadra che le accompagnerà in serie cadetta. Dopodiché rimarrà un solo posto disponibile: appannaggio della compagine che si aggiudicherà i playoff, al via il 21 maggio.
Fabio Di Totaro La Stampa sport