Mercoledì 20 Novembre 2024

Rifondazione Comunista Manfredonia: “Il fallimento di Garanzia Giovani”

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Siamo già a ben due settimane: la Regione Puglia, da ben due settimane, non pubblica le liste di autorizzazione al pagamento per il rimborso spese dei tirocinanti aderenti al programma “Garanzia Giovani”.
Cosa succederà domani?
Il giovedì è il giorno in cui solitamente vengono pubblicate le liste.
Non è la prima volta che ci sono ritardi e, nonostante a seguito di diverse lamentele il presidente Emiliano dice di aver destinato agli uffici competenti 10 unità di personale in più, i risultati non si sono visti.

Ci sono migliaia di ragazzi pugliesi che lavorano (lo chiamano “tirocinio” ma è un lavoro effettivo) attraverso questo sistema malato, che prevede un iter burocratico abbastanza farraginoso per i pagamenti. Proprio per districarsi in questa giungla, i Giovani Comunisti di Taranto hanno redatto una Guida su Garanzia Giovani in cui si spiega dettagliatamente l’iter di iscrizione e di pagamento. I tirocinanti dovrebbero avere un bonifico ogni bimestre, ed invece se tutto va bene vengono pagati ogni 4 mesi. Se le Associazioni Temporanee di Scopo (ATS), che devono mediare fra Regione e imprese, commettono degli errori nell’invio della documentazione i tempi si dilatano ulteriormente; ci sono persone che terminano i 6 mesi del tirocinio senza aver visto nemmeno un euro.

Ci si aspetterebbe quindi la pubblicazione delle liste ogni settimana, ma questo non accade; ciò denota da parte della Regione un’assoluta mancanza di rispetto verso i giovani in difficoltà. Va precisato che molti sostengono delle spese per raggiungere i luoghi di lavoro e che il tirocinio è l’unica fonte di reddito.

Al ritardo nei pagamenti vanno aggiunti tanti altri problemi: ritardi e inadempienze da parte delle ATS nell’invio della documentazione riguardante i tirocinanti; scarso supporto della Regione verso questi ultimi.

Va infine sottolineato che solo la minima parte dei tirocini viene trasformata in contratti di lavoro, e sono pochissime le aziende che usano il programma direttamente per l’assunzione senza passare dal tirocinio. Nell’ultimo report di monitoraggio della Regione Puglia si riscontra che, dal 19 marzo 2015 al 13 gennaio 2017, i giovani che sono stati avviati a politica attiva sono: 17.375 per tirocini, 749 per assunzioni, 4.669 per corsi di formazione.

I dati parlano chiaro: stiamo usando i fondi dell’UE per permettere alle aziende di poter utilizzare 6 mesi tirocinanti quasi a costo zero, ledendo la dignità di questi ragazzi, i quali si ritrovano a svolgere una vera e propria attività lavorativa senza essere puntualmente pagati. L’obiettivo del programma non è stato lontanamente raggiunto.

D’altra parte, il problema non riguarda solo la Puglia. Come ha certificato la Corte dei Conti europea in un suo rapporto del 4 aprile scorso, Garanzia Giovani non ha realizzato il suo obiettivo di fornire un’offerta di lavoro “qualitativamente valida” a tutti gli under 30. In particolare, l’Italia è il paese che ha fatto registrare i risultati peggiori.

Rifondazione Comunista chiede all’Amministrazione regionale di adempiere puntualmente ai propri doveri nei confronti degli attuali utenti di Garanzia Giovani. D’altra parte, constatato il fallimento di questo programma, è urgente un netto cambio di passo nelle politiche per il lavoro. Oggi il problema non è tanto la formazione professionale: le generazioni più giovani sono di gran lunga più istruite delle precedenti. La radice del problema è la mancanza di opportunità occupazionali. Se le imprese private non sono in grado di attivarle, è necessario che lo facciano le istituzioni pubbliche.

In Puglia possibili ambiti di investimento non mancano: la messa in sicurezza del territorio, la bonifica delle aree inquinate, la cultura. Si tratta di settori in cui l’intervento pubblico può costruire importanti opportunità di lavoro per migliaia di giovani. La Regione deve trovare le risorse per fare tutto ciò, anche disobbedendo al Patto di Stabilità interno. Il governo deve essere messo di fronte alla necessità di prendere i soldi laddove stanno: nei grandi patrimoni, nei paradisi fiscali, nelle multinazionali che evadono miliardi di Euro.

Redistribuire la ricchezza dall’alto verso il basso: è questo l’unico modo per dare una speranza alle ragazze e ai ragazzi della nostra terra.

Partito dellaRifondazione Comunista –
Giovani Comunisti/e

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