Giovedì 21 Novembre 2024

Il ritorno dell’Ibis eremita sul Gargano

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I ricercatori del Centro Studi Naturalisti ONLUS hanno iniziato il monitoraggio per la tutela dell’esemplare

 

 

Un rarissimo esemplare di Ibis eremita (Geronticus eremita) è tornato a visitare la Capitanata anche nel 2017. Nel 2016 uno di questi esemplari dotato di un trasmettitore GPS (live tracking) decise di passare l’estate nella provincia di Foggia, a Lesina, ma i ricercatori austriaci del Waldrapp team grazie all’aiuto locale del Centro Studi Naturalistici ONLUS, dopo un periodo di osservazione, preferirono catturarlo per riportarlo ad Orbetello per evitare il forte rischi di bracconaggio che insiste sul Gargano.

In realtà la reale rotta da Orbetello (punto di partenza) doveva essere verso nord, ma solo questo esemplare “erroneamente” ha deciso di andare a sud, per la seconda volta, e fermarsi sul Gargano!

L’ibis eremita, considerato fin dall’antichità un animale sacro, è progressivamente scomparso dalla maggior parte degli habitat originari, al punto da essere considerato fra gli animali più rari al mondo. Allo stato selvatico, estinto in Europa, ne rimangono solo poche colonie isolate in Marocco, Turchia e Siria.

Il rischio di estinzione è alto e per questo motivo da alcuni anni, si stanno svolgendo progetti di conservazione per la creazione di nuove popolazioni selvatiche inserendo in natura animali nati in cattività ma, via via, riabituati sia alla vita selvatica anche ripercorrendo le vie della migrazione attraverso l’uso di una guida umana a bordo di veicoli aerei ultraleggeri. Una piccola colonia di questi animali migra dall’Austria, per svernare in Italia, presso la Laguna di Orbetello. L’Unione europea, infatti, ha finanziato la reintroduzione dell’Ibis eremita nell’ambito del programma LIFE +. L’obiettivo del progetto è la reintroduzione, entro il 2019, di questo uccello migratore, ormai estinto in Europa.

Gli aspetti chiave riguardano l’attuazione di misure estensive contro la caccia illegale a carico dell’Ibis eremita in particolare in Italia.

Attualmente i ricercatori del Centro studi Naturalistici ONLUS sono in stretto contatto con il Waldrapp team per tenere sotto controllo l’esemplare.

 

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