Ci siamo lasciati con una promessa, abbiamo condiviso con voi la nostra esperienza e abbiamo lanciato la nostra epidemia.
Ma dove farlo? Dove fare un laboratorio teatrale?
Ha bisogno di un luogo, sì, di una casa in cui abitare e di ragazzi che lo animino. Pensiamo che la scuola sia il luogo ideale per iniziare la contaminazione. Proprio come noi, contagiati per caso con dei progetti scolastici, tanti altri ragazzi possono avere la possibilità di mettersi in gioco, di sperimentare e di essere liberi. Così, una possibile soluzione è fondere scuola e teatro, mescolarli e ribaltare gli schemi mattutini, facendo di quelle aule impregnate di polvere di gesso, vero e proprio laboratorio, sala di sperimentazione dei nostri animi. La scuola può essere punto di partenza per un cammino che dura il tempo necessario per scoprirsi e scoprire l’altro.
Il teatro che invade lo spazio, il corpo e la mente e diventa alternativa, attività rigenerante per gli studenti.
Noi, abbiamo cominciato.
Torneremo a parlarne, a condividere questo percorso. E magari contagiando tutta la città.
Luigia Armillotta e Silvia Renzulli