L’amministrazione Riccardi sta per tagliare il traguardo del suo settennato, e tra le promesse fatte, la più riuscita è la nuova ASE (dal suo punto di vista). Non è il caso di parlare della quantità di denaro che il comune di Manfredonia ha versato nelle casse dell’ASE nello stesso periodo, circa 63.000.000 di euro, chiaro sessantatre milioni di euro, 8.000.000 di euro l’anno, più una transazione di 5.500.000 euro; a questo ci aggiungiamo l’improvvisa perdita di circa 1.600.000 euro verso la fine della prima amministrazione Riccardi ed il conto risulta perfetto più qualche milioncino di spiccioli dal M.E.F. (Ministero Economia e Finanza). Non è su questo che volevamo porre l’attenzione, ma sull’ormai definizione del progetto non più segreto di fare dell’ASE una mega holding sempre più distante dal controllo dei cittadini di Manfredonia, con una propria dimensione economica, giuridica, patrimoniale, asse portante di un progetto politico, che sicuramente non potrà che avere positivi risvolti elettorali. In tutta questa vicenda spicca la disinvoltura con cui i ruoli di controllore, controllato, controllante, spesso coincidevano nella stessa persona. All’atto dell’insediamento dell’amministrazione Riccardi tutti sapevano che l’ASE aveva problemi enormi di gestione, di costi finanziari, con una sovrastruttura degna di una multinazionale. Tutti sapevano che con l’imminente approvazione della legge Madia sul riassetto delle partecipate, l’ASE doveva essere commissariata per poi essere liquidata. Il progetto politico che Riccardi ha perseguito con tenacia e determinazione, era di trasformare questa azienda fallimentare in una struttura sovracomunale fortemente patrimonializzata senza debiti ed oneri finanziari con contratti sicuri e fortemente remunerativi, trasformandola contestualmente in multi utilities, come le grandi consorelle Emiliane Romagnole Toscane o qualche mega cooperativa. Il progetto industriale di per sé sarebbe stato encomiabile, se l’ASE avesse trovato capacità e risorse al suo interno per poterlo realizzare. Tutto questo progetto politico è stato realizzato scaricando i costi sui bilanci già disastrosi della città di Manfredonia e sui cittadini che contribuiscono attraverso la TARI. Ovviamente questa è una ricostruzione personale, supportata da atti notarili, delibere, determine, visure camerali in seguito ad elencare.
Ormai è certo che l’ASE effettuerà il servizio per tutta l’aro 1 (delibera ARO 3/2014) con un bacino di utenza importante soprattutto in estate. Oggi l’ASE è già di fatto una multi utilities, controlla e gestisce il mercato ittico, gestisce il verde pubblico sempre con affidamenti in house senza alcuna gara ( l’unica volta che l’ASE si è confrontata con il mercato, ha fatto una magra figura, quando voleva entrare anche nella gestione del gas metano,tutti sappiamo come è finita); gestirà il futuro impianto comunale di compostaggio. Primo obiettivo raggiunto. Riguardo al consolidamento patrimoniale, dalle visure camerali del Cerved si evince chiaramente che nei bilanci 2015 il patrimonio attivo (immobilizzazioni) ammontano a circa 2.606.245 di cui circa la meta in immobili di proprietà, nel 2013 le proprietà erano appena di 195.663. In appena due anni il patrimonio è aumentato di quasi 15 volte 2.410.582 euro in più. Secondo obiettivo raggiunto. Il terzo problema quello della liquidità è stato brillantemente risolto. L’ASE non potendo avere affidamenti bancari perché le banche chiedevano le fideiussioni del proprietario (come ad un qualsiasi cliente) ed il comune, proprietario, non poteva dare garanzie ad una S.P.A., se pur di sua proprietà; è stato concordato tra ASE e il comune di Manfredonia che le fatture dell’ASE venissero pagate in anticipo. Incredibile ma il Comune di Manfredonia paga prima di aver ricevuto il servizio. Di conseguenza l’ASE riscuote in anticipo dal suo cliente, ma paga i suoi fornitori mediamente a 170 giorni. Sempre dalle visure camerali a fine 2015 l’ASE ha una liquidità di cassa di otre 760.000 euro. Terzo obiettivo raggiunto. Analizzando il 2017 rileviamo che l’ASE emette la fattura n°1 il 3/01/2017 per il servizio del mese di gennaio; La n°15 il 3/02/2017 per il servizio del mese di febbraio; la n° 27 il 01/03/2017 per il servizio del mese di marzo; ad oggi, tutte queste fatture sono state regolarmente pagate dal Comune di Manfredonia con determine dirigenziali 236-274-288 ed il dirigente nella declaratoria scrive che “il servizio relativo è stato regolarmente eseguito” in altri casi “il servizio viene eseguito in conformità del contratto”.
In conclusione l’ASE nell’arco dell’amministrazione Riccardi è passata da una società sull’orlo del fallimento ad una società con un notevole patrimonio, senza debiti, ottima liquidità, con una commessa pubblica fortemente remunerativa e di assoluta solvibilità. Brava ASE., bravo Riccardi! Assolutamente no! Sono bravi i cittadini manfredoniani che hanno visto raddoppiare di oltre 4.000.000 di euro la TARI ogni anno. Fare impresa così è fantastico, lavorare in regime di monopolio, imporre il prezzo del servizio, farsi pagare prima che il lavoro venga eseguito, e se non si hanno a sufficienza competenza e capacità, il lavoro si dà in subappalto, come avviene per il verde pubblico dove il comune paga pur non controllando il lavoro svolto. Questa è una notevole discriminazione verso quelle poche aziende locali rimaste, che sono costrette ad accettare lavori sottocosto pur di ammortizzare i costi fissi, che faticano a farsi pagare anche dalla pubblica amministrazione, perchè soggetti a verifiche e controlli sulla quantità e qualità del lavoro, che hanno difficoltà a trovare finanziamenti se non accompagnati da reali garanzie patrimoniali. Dopo queste riflessioni delle domande sono lecite.
- Come ha fatto l’ASE che contrattualmente deve chiedere al Comune solo il corrispettivo del servizio di raccolta e smaltimento e lo stesso riversarlo ai cittadini attraverso laTARI , ad avere in due anni una situazione patrimoniale e finanziaria così florida quando appena nel gennaio 2015 con atto del notaio Rizzo Corallo l’A.S.E. riduceva il suo capitale per le improvvise ed eccessive perdite arrecando al Comune un notevole danno patrimoniale?
- Com’è possibile che il funzionario del Comune, se pur in esecuzione della delibera di giunta 26/2017, paghi le relative fatture dicendo che il servizio è “stato eseguito ……..oppure il servizio viene eseguito”? Quando le fatture, che sono un documento fiscale e legale, vengono inviate al comune in via elettronica il primo giorno utile del mese? La fattura del mese di marzo è stata liquidata il 10 marzo; chi ha controllato il lavoro? Quale funzionario? Quale dirigente, quale assessore con delega all’ambiente? Quale assessore con delega all’ASE? Eppure il Comune di Manfredonia oggi ha il controllo analogo sugli atti dell’ASE.!
- Com’è possibile pagare in anticipo delle fatture, e far avere in cassa molto denaro all’ASE quando notoriamente il comune di Manfredonia è sempre in affanno per le anticipazioni di cassa che è costretto a chiedere alle banche, non proprio a costo zero? Cosa risponde alla Corte dei Conti? Li abbiamo dati all’ASE?
Questa città ha pagato troppo per l’ASE, ha diritto di sapere
A cura di:
Giovanni Caratù
Collaborazione nella ricerca di fonti documentali:
Nunzio Giandolfi
vi lamentate di riccardi una settimana si e l’altra pure , salvo poi dimenticarvi che è stato eletto con consenso plebiscitario e con percentuali a dir poco scandalose , siete solo una massa di pecore.