Area industriale di Manfredonia: dopo 20 anni ancora senza acqua e fogna. La Regione Puglia sculaccia il Comune di Manfredonia
Per completare l’articolo:
– nel 1982 quando si parlava di ricollocare l’Enichem nel comune di Manfredonia un gruppo di imprenditori comprò i terreni agricoli sul lato destro e sinistro della SS 89, ora chiamate Zona PIP e D46;
– Quei terreni comprati a 3.000.000 di lire (pari a circa 1.500 euro) per ettaro sono stati venduti 17 anni dopo alle aziende a 135.000 euro per ettaro compreso i terreni per l’energas;
– poi sono diventate zone SIC e ZPS: qualcuno del comune e della regione ha sbagliato;
– Manfredonia non ha una zona industriale o artigianale (quella chiamata artigianale sulla strada per San Giovanni Rotondo) è di fatto una zona residenziale);
– Il contratto di area è stato gestito prima da Associazione degli industriali di Foggia, poi dall’ASI ed infine dal Comune di Manfredonia con le amministrazioni di Prencipe (5 anni), Campo (10 anni) e Riccardi (7 anni) dopo un palleggio durato 5 anni senza che iniziassero le urbanizzazioni e gli allacciamenti del telefono, del gas, dell’acqua e delle fogne;
– Molte aziende non si sono insediate e/o hanno rinunciato anche con il progetto approvato oltre che per il prezzo del terreno molto alto (in molte aree industriali attrezzate i terreni erano regalati) anche per la mancanza dei servizi essenziali;
– il massimo del ridicolo è che molte aziende ancora presenti non hanno ottenuto l’agibilità per la mancanza dei servizi che il comune non gli ha portato! L’Hotel Nicotel è stato chiuso dall’ufficio igiene di Manfredonia in quanto non aveva l’acqua potabile e la fogna;
– Il secondo protocollo aggiuntivo è stato chiuso con circa 40.000.000 di euro non investiti, che sono stati usati per il porto turistico, che ha potuto utilizzare milioni di metri cubi di pietre delle cave di Manfredonia. Ma non si sono trovati i soldi per costruire un depuratore delle acque e per completare le opere di urbanizzazioni;
– il mancato insediamento di tante aziende ha danneggiato anche i proprietari dei terreni che ancora pagano le tasse su quei terreni come terreni edificabili anche se tuttora non si capisce di che cosa visto che ora la zona PIP e D46 non sono zone industriali e neanche commerciali. Il comune non sa cosa sono e questo giustifica in parte la messa in mora della regione puglia;
– L’insediamento dell’ASE doveva portare acqua e depurazione per tutta la zona industriale: ma è stata solo una promessa elettorale di Angelo Riccardi;
In conclusione il CONTRATTO di area non è stato rispettato dal Comune di Manfredonia, dai fornitori di servizi e le vittime sono stati gli imprenditori onesti che si sono fidati delle promesse dei Sindaci e poi hanno dovuto soccombere sopportando costi non prevedibili;
Hanno beneficiato del contratto di area qualche imprenditore disonesto (ora sotto indagine giudiziaria), alcuni imprenditori locali speculando in quanto sempre bene informati, un nugolo di ingegneri dipendenti del comune e della regione e liberi professionisti per le progettazioni ed i collaudi (di opere non ancora utilizzabili) i politici per propaganda elettorale.
Il popolo di Manfredonia, concordo con Raffaele, oltre a non essersi accorto delle gravi inadempienze e chiederne conto a chi di dovere dà la colpa alle industrie sintetizzando nella frase contratto di aria.
Francesco