Notevole riscontro ha ottenuto la “Tavola Rotonda” dedicata ad un problema di forte attualità che affligge da sempre l’uomo: il dolore e, la scienza medica alla continua ricerca dell’antidoto più efficace per debellarlo o, quantomeno, ridurne gli effetti su quei pazienti colpiti da gravi patologie.
E’ proprio dell’affannosa ricerca degli strumenti per costruire la rete contro il dolore e di come gestirlo nel paziente sofferente si sono occupati gli illustri relatori intervenuti all’interessante simposio i quali, ognuno per le proprie competenze, hanno contribuito a dare possibili soluzioni al problema.
L’interessante incontro, invero, di forte attualità, che ha avuto luogo nei giorni scorsi presso l’Auditorium “Vailati, alla presenza di un attento e qualificato pubblico, è stato organizzato da quattro delle sigle più importanti che operano nel settore della sanità, da anni impegnate a problematiche legate alla sofferenza e alle possibili soluzioni per renderla più accettabile.
Ci riferiamo alla SIMG (Società Italiana Medici Generici, sede Dauna, all’AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani), sez di Manfredonia, all’UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi) e alla FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), sez. di Foggia. A condurre i lavori il moderatore dott. Giuseppe Grasso, nonché presidente dell’AMCI il quale, nella sua prolusione ha evidenziato che già da tempo, sia la classe medica che il Parlamento italiano si sono occupati del problema dolore,
Quest’ultimo, infatti, con l’approvazione della Legge n. 38 del 15 marzo 2010 ha sancito l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore di quei pazienti affetti da patologie croniche. Nonostante siano trascorsi sette anni dall’entrata in vigore della legge, nulla, o ben poco si è fatto per dare ai cittadini certezze o, la speranza di miglioramenti della propria condizione. Anche l’avv. Giandiego Gatta, vice presidente del Consiglio regionale pugliese, nel suo breve indirizzo di saluto, oltre a manifestare la vicinanza della Regione Puglia, ha ribadito ancora una volta le gravi inadempienze dell’Ente in materia di sanità che non garantiscono una adeguata assistenza al cittadino e, in particolare, la terapia del dolore.
E’ seguito il breve intervento della prof.ssa Arcangela Bisceglia, presidente dell’UCIIM che ha parlato dell’impatto del dolore nella scuola. “Non c’è educazione senza sinergia, visto che anche i ragazzi usano sostanze per alleviare il dolore, molto spesso non appropriate e quindi, deleterie”. Del progetto aziendale del dolore, ha parlato il dott. Emilio Balsamo, direttore sanitario f.f. dell’Ospedale S Camillo De Lellis di Manfredonia il quale ha rimarcato la necessità di stimolare maggiormente la conoscenza del dolore negli operatori sanitari, al fine di dare maggiore sostegno socio-sanitario ai pazienti sofferenti. Pertanto, l’ASL/FG. dev’essere un modello organizzato, integrato nel territorio e centro di riferimento per la gestione del dolore.
Il dr. Renato Sammarco, presidente SIMG, sez. Dauna di Foggia, ha illustrato, invece, gli aspetti etico-culturali e socio-assistenziali del dolore cronico: cura e autocura. Con l’ausilio di slide, egli ha posto in essere che il primo sintomo che si manifesta in ogni essere vivente e nell’uomo, è il dolore. Sensazione soggettiva di sofferenza provocata da un male fisico. E’ proprio questo tipo di manifestazione che, sovente costringe il paziente a rivolgersi al suo medico.
Lo stato di sofferenza se persiste per un periodo (da tre a sei mesi), secondo l’International Association for the Study of Pain, da sintomo acuto può trasformarsi in dolore cronico, quindi in malattia invalidante. In particolare se viene associato a delle particolari patologie (tumore, malattia reumatica, danno post-ictale, sclerosi multipla, neuropatie post-infettive e/o ischemiche, dolore pot-operatorio, coliche addominali, ascessi dentali, atropatie infiammatorie sindromi da entrapment, nevralgie, sciatalgia e altro).
Dei possibili interventi per alleviare tale sofferenza, ha parlato il dr. Leonardo Consoletti, anestesista, considerato a pieno titolo, un luminare della terapia del dolore. Egli oltre ad operare presso la Struttura di Medicina del dolore degli Ospedali Riuniti – Policlinico di Foggia, è consigliere nazionale Foderdolore, presidente onorario GAP (Gruppo algolici pugliesi) e presidente della Fondazione ISAL di Foggia. Grazie alla Legge n. 38 del 2010 – ha sottolineato il dr. Consoletti – è possibile sopprimere e controllare il dolore cronico offrendo notevoli opportunità al fine di creare un Percorso Diagnostico-Terapeutico (PDT). Pertanto, l’insieme di interventi diagnostici e terapeutici applicati alle forme morbose croniche, grazie ad appropriate terapie farmacologiche, chirurgiche, strumentali, psicologiche e riabilitative, tra loro variamente integrate, è possibile ottenere il controllo e, addirittura la soppressione del dolore.
Per raggiungere tali obiettivi necessitano: la continuità assistenziale del malato, dalla struttura ospedaliera al suo domicilio. Alle strutture sanitarie, ospedaliere, territoriali e assistenziali, importanti sono le figure professionali e degli interventi diagnostici e terapeutici disponibili nelle regioni e nelle province autonome.
Il dolore ha raggiunto proporzioni di assoluto rilievo in termini di sofferenza. Oggi la terapia del dolore cronico non è soltanto farmacologia ma anche chirurgia, riabilitativa e psicologica.
A parlare della terapia del dolore sotto l’aspetto farmacologico è stato il dr. Armando Squillante, farmacista, Egli ha sostenuto che combattere il dolore è un atto di civiltà. Non si può negare un farmaco al malato terminale. Per questo si reputa necessario una solida ed efficiente programmazione al fine di alleviare il dolore.
Non meno interessante è stato l’intervento del dr. Pasquale Conoscitore, pediatra e presidente della FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), sez. di Foggia il quale ha sottolineato che il dolore è un sintomo molto frequente nel neonato, nel corso della malattia che oltre a procurare disagio a chi ne soffre, impaurisce la famiglia. Fino a pochi anni fa si pensava che il neonato e il bambino non provassero dolore con la stessa intensità dell’adulto.
Le dimensioni del problema, invece, sono molto più ampie. Più dell’80% dei ricoveri in abito ospedaliero pediatrico, infatti, sono dovuti a patologie che presentano, fra i vari sintomi, il dolore.
Con gli interventi della dott.ssa Maria Antonietta Totta, presidente AMMI e di p. Aldo Milazzo (camilliano), direttore diocesano della Pastorale Sanitaria, si è concluso l’incontro, con l’auspicio che le parole non continuino ad essere parole, come sempre, visto che se n’è parlato già tanto, ma che si traducano in fatti concreti, perché il dolore è sempre lì, in agguato, e chi soffre non può aspettare!.
Matteo di Sabato