Conobbi Gianni Grilli,uno dei più forti maratoneti della storia dell’atletica sipontina e conosciuto a livello nazionale, insieme al suo allenatore Ettore Barbone, nel 1991, l’anno in cui nella nostra città l’atletica era diventata un grande punto di riferimento e di evoluzione di massa. Ricordo Gianni, assieme al suo allenatore Ettore, mangiava chilometri di corsa; la sua era una corsa di forza fisica, potente e veloce, nel vero senso della parola.
Era molto bravo, ma non riusciva a decidere a fare il grande passo verso il professionismo. Ricordo all’epoca Grilli, lavorava come muratore, e quindi era stanco dal lavoro, ma nonostante tutto ciò, nei pomeriggi inoltrati, lui ed Ettore, iniziavano dalla zona Monticchio a macinare tanti chilometri verso Siponto ed oltre. Rappresentavano l’anima dei maratoneti sipontini. In quell’anno ci fu un exploit di un giovanissimo manfredoniano, campione di livello nazionale che, corrispondeva al nome di Matteo Palumbo, allenato dallo stesso Barbone, poi affidato al tecnico Fidal Cotugno.
Ma tornando a Gianni , dopo alcuni anni decise di smettere con la corsa, e penso’ di trovarsi un lavoro più sicuro, mentre io, nel frattempo non vivevo più la realtà della città, perché vivevo in Toscana già da molti anni. Quando feci ritorno a Manfredonia, Gianni lavorava al Poliambulatorio dell’Ospedale San Camillo De Lellis, ma aveva ripreso a correre con la gioia di sempre. L’ho rivistouna settimana fa, con la sua falcata veloce, quando poi ho saputo, in uno di questi giorni che il cuore di Gianni si era fermato in una corsa eterna, verso i lunghi tragitti di nuvole e di polvere da sognare.
Claudio Castriotta
