Giovedì 26 Dicembre 2024

Caporalato. Mongiello/Ginefra: “Gli arresti in Puglia dimostrano che il caporalato non riguarda solo gli immigrati e non è praticato solo dagli stranieri”

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“Il caporalato può avere la forma di un’agenzia di lavoro interinale, chi lo pratica può essere il compaesano e la vittima può essere la vicina di casa. Il caporalato non riguarda solo i braccianti stranieri e non è praticato solo da schiavisti stranieri”. Lo affermano l’on. Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera, e l’on. Dario Ginefra, coordinatore dei deputati pugliesi del Partito Democratico, commentando gli arresti effettuati dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato su ordine della Procura di Trani al termine delle indagini sulla morte di Paola Clemente, “morta d’infarto in un campo in cui non avrebbe dovuto essere e sfruttata da chi le ha procurato quel lavoro”.

“Proprio questa tragedia diede un impulso decisivo al dibattito parlamentare sul caporalato, accelerando l’esame delle diverse proposte di legge poi confluite nel testo approvato e applicato con l’intento di tutelare i lavoratori e colpire duramente chi specula sulla loro pelle.

Arrestare e condannare i caporali è doveroso e necessario, però non basta. Bisogna combattere il fenomeno del caporalato all’origine, colpendo le aziende agricole che violano le norme sul lavoro e che utilizzano i caporali per reclutare mano d’opera a buon mercato.

Sfruttamento e schiavizzazione dei braccianti sono una vergogna sociale – concludono Mongiello e Ginefra – che è nostro dovere cancellare”.

Articolo presente in:
Capitanata

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