Lunedì 4 Novembre 2024

Il Carnevale Foggiano tradizionale

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Il Carnevale tradizionale foggiano, che era uno dei Carnevali più importanti della provincia di Foggia, si svolgeva fino agli anni 50 del Novecento.

Era una manifestazione grandiosa, meravigliosa, dove le tradizioni antichissime si fondevano benissimo con le tradizioni più recenti. La vera maschera di Foggia era Ursino Stagnarello, che si vestiva sempre con abiti pieni di tappi sonanti. La maschera di Borgo Croci era il “Monaco” con la faccia nera, che anziché fare la questua, coi suoi compagni rubava. Quella di Borgo Caprari era “Minello”, che vestito con frak e cilindro, portando un asino per la cavezza, andava a fare comizi sconclusionati in cima alle scale del Municipio. Per conoscere il loro significato di tali maschere, il loro simbolismo, abbiamo chiesto ad Angelo Capozzi, studioso di storia antica e di antiche tradizioni foggiane:

“Ursino, si chiamava così perché il suo cognome era Corsino, ma soprattutto perché imitava l’orso che ballava e che faceva altro, sotto la guida del domatore, cioè del figlio “Accitello” (“Sedano”). Quindi il totem imitato era l’orso, che veniva portato nelle piazze, nelle fiere, da zingari o simili, che lo facevano ballare davanti al pubblico occasionale. Si faceva ballare l’orso come buon augurio, perché l’orso quando esce dal letargo a primavera si impegna in un piccolo balletto. Il vestito sonoro invece ci riporta agli antichi vestiti sacerdotali, pieni di oggetti sonori, che allontanavano gli spiriti maligni e avvicinano quelli positivi. Il “Monaco” con la faccia nera era una rappresentazione dell’inverno che rubava il benessere all’uomo. “Minello”, invece, è il tipico servo-padrone, cioè un popolano che a Carnevale diventava sindaco, assessore. I terrazzani con le “cravasce”, che avevano quella particolare frusta, ben conservata, da usare esclusivamente a Carnevale, potrebbero rappresentare personaggi mitici, come Diomede, Poseidone, che erano domatori di cavalli (cavallo totem di Foggia: rappresentazione di Madre Natura, in particolare Demetra Arcadica). La storia della “Zeza-Zeza”,  cantata dai terrazzani, era una rappresentazione mitica: Pulcinella era l’anno vecchio che non voleva perdere il suo potere a vantaggio del pretendente della figlia, che era una rappresentazione dell’anno nuovo, che però lo convinceva minacciandolo col fucile.”

Il corteo dei Crocesi era composto dalla cavalleria dei paladini di Francia, seguita dai terrazzani con le cravesce, che distribuivano ai presenti confetti e dolcetti e cantavano la “Zeza-Zeza”, la cui storia era ed è caratteristica dell’Avellinese. Dopo c’erano le diverse maschere: spagnole, zingare, gobbi, pastori abruzzesi, terrazzani, ecc. Il corteo dei Caprari era aperto dalla cavalleria composta da cowboy, sceriffi, indiani, seguiti da altre persone mascherate. Questi due cortei si univano e si collegavano a quelli degli altri borghi e al corteo del Centro Storico. Questo enorme serpente colorato sfilava festante per le strade più importanti di Foggia, mentre i “signori” dai balconi lanciavano alla folla, salsicce, salami, caciocavalli, formaggi vari, confetti. Ursino Stagnarello si presentava in carrozza, con le gambe accavallate, mentre fumava, da vero spaccone, una sigaretta. Il pubblico lo osannava e gli chiedeva di scendere e di farli divertire. Dopo un po’ scendeva e con lo “scisciolo”, un violino ritmico o con la sua chitarra con una sola corda, ballava, cantava e recitava strofette ridicole.

Questo negli ultimi tre giorni del Carnevale. Nell’ultimo c’era la morte e quindi il funerale di Carnevale, che Angelo Capozzi identifica con l’anno vecchio rappresentato dal totem del maiale, che doveva necessariamente morire per lasciare spazio all’anno nuovo. In realtà in antico l’anno solare finiva a febbraio e non a dicembre e perché l’anno nuovo era a marzo, cioè a primavera. Ecco perché settembre pur essendo il nono mese si chiama ancora così e lo stesso vale per novembre (in realtà 11° mese) e per dicembre (12° mese).

Tutte queste dinamiche, queste scene carnevalesche, e relativi significati, verranno rappresentati dal Gruppo Folk “Alfieri-Garibaldi”, fortemente voluto dalla Preside Fulvia Ruggiero e coordinato da Angelo Capozzi, Maria Onorati, coadiuvati da tutte le insegnanti delle Quinte della Scuola Primaria e delle Scuole dell’Infanzia  dell’Istituto Comprensivo.

Il progetto è portato avanti in collaborazione con l’Università del Crocese, e promosso nell’ambito delle attività dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Foggia, diretto dall’Ass. Lioia. Il Carnevale 2017 sarà speciale perché su proposta dell’Università del Crocese e dell’Ass.Lioia, Ursino Stagnarello, maschera già molto popolare, potrebbe essere ufficializzata dal Comune di Foggia.

 

Ufficio Stampa “Alfieri-Garibaldi”

 

 

 

 

ALCUNE DATE DELLO SPETTACOLO IL CARNEVALE FOGGIANO

Gruppo Folk “Alfieri-Garibaldi”

 

MARTEDI’ 21 FEBBRAIO (pomeriggio) spettacolo “Il Carnevale foggiano” presso il teatro della Chiesa di Gesù e Maria alle ore 16.30.

 

GIOVEDI’ 23 FEBBRAIO (mattina), spettacolo “Il Carnevale foggiano” presso la Sala Verde della Scuola Garibaldi alle ore 11.00.

 

GIOVEDI’ 2 APRILE  (mattina), spettacolo “Il Carnevale foggiano” presso la Sala Verde della Scuola Garibaldi alle ore 10.00.

Articolo presente in:
Capitanata

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