Nella mattinata di ieri, gli Agenti del Commissariato di Polizia di Manfredonia, in collaborazione con i colleghi della Squadra Mobile di Foggia, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di T.M. pregiudicato 41enne del posto.
All’uomo, già lo scorso gennaio, gli Agenti del Commissariato di Manfredonia, avevano notificato un divieto di avvicinamento e di comunicazione con sua moglie.
Il primo provvedimento emesso dal G.I.P. del Tribunale di Foggia, era scaturito in seguito alle denunce della donna ed alle successive indagini coordinate dalla Procura della Repubblica ed effettuate dagli Agenti Commissariato di Manfredonia.
Diversi gli episodi denunciati dalla donna, quello più grave si verificava nel mese di settembre scorso, quando durante l’ennesimo litigio, T.M., estraeva dalla cinta dei pantaloni una pistola con la quale minacciava di morte la donna.
In quella circostanza la donna terrorizzata, temendo che il suo “aguzzino” potesse mettere in atto le minacce di morte proferite, iniziava ad urlare e chiedere aiuto, l’atteggiamento assunto dalla donna faceva desistere suo marito, che riponeva l’arma nella cinta dei pantaloni.
In seguito al predetto episodio, la donna decideva di sporgere denuncia contro suo marito e di rivelare una serie di episodi della quale era stata “vittima” negli ultimi tempi; nel contempo la donna chiedeva un disperato aiuto agli Agenti del Commissariato affinchè ponessero fine alle condotte del marito.
Gli Agenti in seguito alla denuncia della donna, effettuavano una perquisizione presso il domicilio di T.M. e presso altri luoghi da lui frequentati, al fine di rinvenire l’arma con la quale aveva minacciato la donna.
T.M. che sicuramente si aspettava la “visita”, si disfaceva dell’arma prima che gli Agenti si presentassero presso la sua abitazione.
Dopo la notifica del divieto di avvicinamento, T.M. perseverava con la sua condotta cercando in tutti i modi di convincere sua moglie ad accettarlo di nuovo presso la sua abitazione, nonostante il rifiuto della donna.
L’insistenza dell’uomo, faceva ripiombare sua moglie in un profondo stato d’ansia dettato dalla paura che il T.M. potesse farle del male, tanto da indurre la donna a delle richieste di aiuto al “113”.
Le violazioni del divieto di avvicinamento, avvenuti dopo la notifica del primo provvedimento, venivano segnalate dal Commissariato di Manfredonia al Giudice che lo aveva disposto.
Considerato dunque che il divieto di avvicinamento non aveva sortito alcun effetto sullo “stalker”, il Giudice emetteva un nuovo provvedimento di custodia cautelare nei confronti di T.M., disponendo la sua traduzione in carcere.
T.M. nel novembre del 2015, in seguito ad una operazione di P.G. finalizzata al contrasto delle rapine presso bancomat e furgoni portavalori, veniva denunciato dagli Agenti del Commissariato di Manfredonia per il reato di ricettazione.
Infatti in quella circostanza, gli Agenti, nel corso di una perquisizione presso l’abitazione del T.M., avevano rinvenuto numerosissime banconote da 50 e da 20 Euro, macchiate da inchiostro sprigionato da mazzette “civetta” e tutto l’occorrente per “smacchiare” le banconote.