Domenica 24 Novembre 2024

VENTO A FAVORE: le donne di Manfredonia Nuova

2 2

Ci abbiamo riflettuto anche noi. Anche noi donne di Manfredonia Nuova all’appello del Movimento Allattamento Materno Italiano, MAMI, che per la giornata di sabato 11 febbraio 2017, aveva organizzato un flash mob, in contemporanea nazionale in molte città italiane, per sensibilizzare sul tema dell’allattamento materno nei luoghi pubblici. Ci abbiamo riflettuto, intanto, perché siamo un’associazione culturale oltre che politica, e questo non lo dimentichiamo mai. Ci abbiamo riflettuto poi perché l’intero mondo del femminile ci è molto caro. Andare, non andare al flash mob? A rivendicare come diritto una pratica che ci è propria ancestralmente? Cosa dovremmo rivendicare? Sappiamo dell’episodio di Biella e della signora alle prese con un ufficio postale “non attrezzato”; sappiamo che capita nei locali pubblici, nei bar ristoranti, uffici… che si crei qualche imbarazzo ad un allattamento naturale “non siamo attrezzati..”. Addirittura, negli ospedali, per salvaguardare la privacy delle mamme allattanti viene, talvolta, interdetto il libero accesso a visitatori esterni di sesso maschile, soprattutto. E’ un fatto culturale. Pensate che in Danimarca è possibile, per i ristoratori, esporre un cartello che vieti l’allattamento al seno “per non disturbare gli altri clienti”. Imbarazzi, tabù, reticenze anche delle mamme stesse, malinteso pudore. Certo la prima cosa che viene da pensare, la più semplice, è il corto circuito culturale: tanto rilassamento generale dei costumi, tanta lascivia collettiva, addirittura ambita e desiderata.. molto virtuale E poi? Su cosa si abbassano gli sguardi? Di cosa arriviamo ad imbarazzarci, su cosa “Spiacenti, signora, non siamo attrezzati?”. La seconda associazione libera semplicissima è alle tantissime Madonne con Bambino che, da sempre, hanno costellato e impreziosito l’arte. La simbologia perenne della sacralità associata alla maternità; alla femminilità! “L’immagine stessa del femminile è modellata, nell’occidente cristiano, sull’immagine di Maria madre” (Michela Murgia).

Allora proviamo “a guardare questo sguardo su di noi”. Su noi donne, madri, allattanti, ma anche non madri, non figlianti, cocciutamente controtendenza, insomma. E’ sempre uno sguardo vicariato dall’immaginario maschile; anche il nostro stesso sguardo femminile sul femminile.

Ci hanno detto “Sì, però, fate un pezzo femminile e non femminista”. E se lo sguardo sulle donne fosse pulitamente uno sguardo femminile come sarebbe? Quello degli uomini è spesso dicotomico “Madonne o Prostitute” (Michela Marzano). Quello delle donne sulle donne? A una donna verrebbe di mettere un cartello fuori dal ristorante “non disturbate mentre allattate”?

C’è un che di potente nella natura che distribuisce bisogni primordiali e la possibilità di gratificarli tra i cuccioli e le loro madri. Di dirompente e cocciutamente proteso in avanti ad autoperpetuarsi, la vita che fluisce è così! Quando c’è uno iato, un divario, una non perfetta aderenza con gli aspetti culturali che “leggono” le pratiche naturali, lo sguardo si carica di emozioni secondarie filtrate e complesse, nasce l’imbarazzo.

Non rivendichiamo, no. Segnaliamo la non corrispondenza dell’abito (culturale, bizzarro ambivalente e paradossale) ai corpi naturali e alle loro funzionalità complementari.

La donna con bambino che abbiamo scelto è imperfetta e grassoccia; bisogna maneggiare, smontare provare a riplasmare immaginario, totem dell’immaginario e tabù conseguenti..

Questo tema della maternità e della maternità visibile e sfrontata in mezzo al mondo del quotidiano che corre o prende un caffè ci è caro perché come dice Andrea Vitullo, autore di “Maam. La maternità è un master” (Rizzoli), dobbiamo sperimentare e accettare una logica relazionale e di cura che superi il modello maschile millenario. Al mondo serve questo”.

Insomma, la cornice è più ampia di come appare, si richiede di ampliare la prospettiva e non di fermarsi al tassello dell’allattamento pubblico. Ma lo sguardo delle donne per le donne sarà vento favorevole? Senza questo… non abbiamo scuse!

 

LE DONNE DI MANFREDONIA NUOVA

 

Enrica Amodeo

Iolanda D’errico

Angela D’errico

Michela Di Candia

Vittoria Gentile

Rosanna Giordano

Grazia Lagattolla

Raffaela Rella

Sipontina Santoro

Antonella Umbriano

Rosa Verderosa

 

Articolo presente in:
News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 
 
 
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com