Nel mese di giugno 2016, proprio su queste pagine annunciavamo il completamento dei lavori di restauro dell’Abazia di San Leonardo in Lama Volara, e l’imminente inaugurazione con il trasferimento dalla Cattedrale del Crocifisso ligneo, già in fase di restauro per l’occasione. Ma, ahinoi, siamo giunti al mese di febbraio del 2017 e non c’è stata nessuna inaugurazione, nessun trasferimento del crocifisso, e anzi San Leonardo sembra abbandonata a sé stessa, nonostante l’assidua opera di manutenzione dei padri Ricostruttori, che risiedono nell’abbazia. All’esterno si può vedere tanto materiale destinato all’allestimento di un museo, come pannelli, strutture di metallo, perfino qualche capitello e dei frontoni, lasciati tutti a cielo aperto. All’interno la situazione non è diversa. Le stanze ad ovest del convento, che faranno parte del museo, in effetti già custodiscono i reperti, ma adagiati a terra su teli, mentre le teche sono riposte in altri ambienti del convento. Lo stato di abbandono di un luogo così suggestivo, e così frequentato da turisti e fedeli, mette davvero tanta tristezza. Fortunatamente la situazione è meno tragica di quanto possa sembrare. Infatti, dalle informazioni gentilmente forniteci dall’ufficio della Direzione Lavori, sembra che siamo prossimi all’affidamento dei lavori di allestimento museale. L’interruzione dei lavori è stata causata dalla necessità di redigere un progetto di allestimento aggiornato a nuove tematiche, le cui collezioni sono state implementate da nuovi materiali rinvenuti durante i lavori di scavo archeologico effettuati sia a Santa Maria che a San Leonardo. A tal fine il Responsabile Unico del Procedimento, nella figura del dott. Luigi La Rocca, il Direttore dei Lavori, arch. Francesco Longobardi, e la Direttrice scientifica archeologica dott. Anna Maria Tunzi, si sono avvalsi della consulenza specialistica della prof.ssa Raffaella Cassano e della prof.ssa Caterina Laganara dell’Università di Bari e dell’architetto Antonello D’Ardes per gli aspetti museografici. Grazie al recupero di € 400.000 di fondi POIn non spesi, è stato redatto un nuovo progetto esecutivo dedicato alla sola musealizzazione dei locali conventuali dell’abbazia e a breve verrà indetta una gara d’appalto per trovare un’impresa che porti a termine l’opera lasciata incompiuta. Al piano terra, accanto ai servizi museali, sarà collocato un ricco lapidarium con reperti di epoca classica provenienti da Siponto, mentre al primo piano una sezione cospicua dell’allestimento sarà costituita dai reperti frutto di numerose campagne di scavo condotte della prof. Laganara dell’Università di Bari, sugli scavi dell’ambito urbano di epoca tardo medievale di Siponto, già allestita, negli scorsi anni, al primo piano del Castello di Manfredonia. Completerà il percorso espositivo una sezione dedicata al pellegrinaggio analizzato proprio grazie alla “microstoria” del complesso di San Leonardo, che costituisce un punto di riferimento strategico per la comprensione del fenomeno europeo nell’ambito della Capitanata. Poiché le vecchie teche e i pannelli risultano incompatibili con i nuovi spazi museali, ve ne saranno di nuovi, progettati per le sale di San Leonardo, che risultano più piccole rispetto al grande salone del Castello dove si trovavano precedentemente. Nel momento in cui sarà espletata la gara d’appalto, e quindi riaprirà il cantiere, il primo lavoro in programma sarà il trasferimento del famoso crocifisso ligneo di San Leonardo del XIII sec., sostituito finora da un clone fotografico. A questa bella notizia possiamo aggiungere che anche i lavori di allestimento del museo del Castello sono agli sgoccioli e, anche se non c’è ancora una data precisa, presto avremo la sua inaugurazione. A quanto pare il 2017 sarà un altro anno in cui Manfredonia si potrà adornare di nuovi preziosi gioielli da sfoggiare.
Mariantonietta Di Sabato