La gestione della raccolta differenzia sta mettendo alla luce due fenomeni che caratterizzano la cultura della nostra città. Forse nemmeno il più ottimista si sarebbe aspettato un tale livello di civiltà e ordine nella gestione casalinga della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani. Non pochi disagi per le diverse necessità e strutture abitative, per l’ingombro dei cinque mastelli in dotazione, ma tutto sommato la gran parte di noi si è abituata o sta cercando di farlo. Una presa di coscienza sul fatto che questo mondo non riesce più a sostenere tutto ciò che in modo superfluo buttiamo nelle discariche. Dall’altra parte gli irriducibili menefreghisti incivili alla continua ricerca dei sempre meno disponibili bidoni dell’indifferenziata e se proprio non si trovano, un salto in periferia e via il sacchetto a concimare i bordi delle nostre strade. L’analisi dei dati mette in chiara evidenza le nostre abitudini e gli evidenti effetti sulle casse comunali. Fino all’aprile 2016 l’indifferenziata veniva conferita nella discarica di Cerignola con un costo medio di circa € 85 la tonnellata. Oggi, il costo per conferire rifiuti alla discarica di Foggia è passato a circa € 134 la tonnellata, il 60% in più che, se pur consideriamo la riduzione dell’indifferenziato che va in discarica, la maggiorazione di costo è pari a circa 500 mila euro rispetto al periodo precedente. Dato non previsto dal bilancio di previsione ma compensato dalla vendita del materiale da riciclo. A dicembre 2016 abbiamo raggiunto una raccolta differenziata media del 21,20%. Un dato ancora molto basso. In media ognuno di noi produce 36,85 kg d’immondizia al mese. In alcuni paesi del nord si è passati dalla raccolta porta a porta alle tradizionali campane per le strade della differenziata, grazie alla maturazione della cittadinanza ormai educata a differenziare e non a disperdere la gran parte dei rifiuti nei bidoni dell’indifferenziato. A Manfredonia, la raccolta differenziata con le campane produceva un misero 13% nel 2015. I veri effetti della raccolta differenziata li vedremo quando sarà coperto, con il porta a porta, l’intero abitato della città. Non ci saranno più i bidoni dell’indifferenziato e tutti si dovranno uniformare alle regole della gestione rifiuti, con un’aspettativa di raccolta differenziata pari a circa il 65%. Oggi l’Ase è in grande affanno poiché con le risorse umane a disposizione non riesce a gestire le emergenze causate da tutti quei cittadini che producono discariche periferiche che stanno raggiungendo un livello allarmante per il decoro urbano oltre a rosicchiare tutti i benefici economici provenienti dalla raccolta differenziata. Le strade sono sporche perché non si riescono a rispettare i cronoprogrammi anche per i tanti interventi straordinari causati dell’inciviltà di molti nostri compaesani. A breve l’Ase si doterà di macchine spazzastrada che dovrebbero portare l’ottimizzazione del servizio e della gestione del personale. Mezzi che dovranno essere gestiti con l’ausilio di divieti di sosta alternati e con il sostegno delle forze dell’ordine municipali per garantire il rispetto delle soste consentite. A breve arriverà anche il microchip per i mastelli, per consentire una verifica su chi fa o non fa la raccolta differenziata. Altra nota dolente è il verde pubblico che non sarà più a carico dell’Ase che ha svolto nell’ultimo anno un ruolo organizzativo marginale. Sul decoro delle nostre aree verdi manca un serio piano di gestione del verde pubblico che dovrebbe essere elaborato dall’assessore ai lavori pubblici. Se desideriamo vivere in un ambiente bello e pulito, serve prendere coscienza che il decoro della città è affare di tutti noi che dobbiamo combattere gli ignoranti che non hanno rispetto della terra che ci ospita.
Raffaele di Sabato
Luther King disse“ I Have a Dream”, che ha girato in tutto il mondo. Il mio sogno rimane a Manfredonia. Tutti che vengono pescati. Una multa enorme, tre mesi a pulire la zona con una divisa da lavoro, che si vede da lontano. In citta sui muri manifesti con foto, nome e indirizzo. Perde il suo lavoro non fa niente. Prende un altro disoccupato il suo posto. Deve tirare la famiglia avanti con la sociale, niente soldi. Fare un patto con Putin, via in Siberia deve andare per anni veramente a zappare. Basta coccolare chi fa il furbo. Solo cosi si può risolvere il problema. L’ASE avrà dei problemi, pero anche noi cittadini dobbiamo metterci in mente, che cosi non può andare avanti.
La spazzatrice dell’ASE passa al centro della strada pewr pulire perchè i laterali sono occupati dalle auto in sosta. Negli anni ‘8o lavorato e abitavo in un paesino dell’hinterland milanese ed ogni giorno la spazzatrice effettuava la pulizia delle strade. Il giorno prima del lavoro veniva affisso il cartello di divieto di fermata per il giorno della pulizia e dalle ore tot alle ore tot. La cosa importante era che davanti alla spazzatrice procedeva il carro attrezzi pronto a liberare la strada dalle auto in sosta che i proprietari, incautamente, avevano lasciato in strada. E stiamo parlando degli anni 1980/1981.
Ci vogliono le isole ecologiche!!! C’amma ie’ facenn p sta mnnezz annanza port cum gli anni 70′
Ancora con ‘sta storia del microchip?
Ma se gli operatori dell’ASE (pochissimi per gestire la differenziata porta a porta già da tempo, figuriamoci quando sarà effettuata in tutta la città), quando vengono a ritirare i rifiuti non hanno neanche il tempo di dire “Bah!”, senza neanche controllare effettivamente il contenuto dei mastelli, visto che appunto sono in continuo ritardo sulla tabella di marcia giornaliera, mi dite come potrebbero effettuare anche il controllo tramite microchip?
L’ho già detto e lo ripeto: molti manfredoniani sono incivili, ma è anche vero che l’ASE non è affatto preparata a dovere per la differenziata, non con questo metodo almeno