Mercoledì 18 Dicembre 2024

MERCATO ITTICO… non ci resta che piangere

0 1

C’era una volta un piccolo mercato ittico che funzionava bene a dispetto delle sue ridotte dimensioni. Sulle banchine dei nostri porti ormeggiavano oltre 500 pescherecci e tutti i pescatori portavano buoni stipendi a casa. I prezzi erano giusti e, non da meno, si pagava tutto e lo si faceva subito. Poi si è pensato di costruire una nuova struttura mercatale e le cose sono cambiate. Laddove un piccolo mercato (attuale L.U.C.) imponeva controlli sul pescato e l’obbligo di conferimento del prodotto stimolando l’aumento del fatturato, la neonata costruzione (la progettazione parte nel 1981 per concretizzarsi nel 2004) ha cambiato le regole: con i depositi del pesce, l’H.A.C.C.P. ha concesso il congelamento del prodotto di punta cittadino condannandolo a fallire. Ma non solo. Da un fatturato di più di 10 milioni d’euro in tempi meno recenti, le concessioni ai privati hanno creato un effetto di concorrenza che ha trasformato le aste al rialzo in aste al ribasso portando l’attuale fatturato a 1.5 milioni circa. Ciò ha creato reti imprenditoriali che hanno stimolato una concorrenza spietata nei confronti di chi puntava alla crescita simmetrica del volume di affari. Con ciò non si attacca il libero mercato, perché di libertà non si discute, ma si sottolinea la spregiudicatezza di chi ha puntato all’uovo oggi piuttosto che alla gallina domani e oggi non respira. Se a ciò si aggiunge che la situazione florida del vecchio mercato consentiva di arginare il fenomeno delle vendite a nero ad un misero 10% del totale annuale, si pensi all’entità del danno compiuto dagli errori commessi. Gli introiti del mercato ittico sono calati di circa il 90% e a poco è servita la gestione dell’Ase dell’ultimo anno, nonostante provvedimenti ottimisti (pagare il prodotto entro 24 ore su tutti). Anche l’UE, attraverso i suoi dispositivi, ha penalizzato il settore vietando le pesche speciali (bianchetto e rossetto in primis) che in tempi migliori sostenevano l’economia della pesca locale. Se si avesse avuto premura di arginare il fenomeno piuttosto che eliminarlo senza contestualizzazione, oggi avremmo un problema in meno. L’Ase, tuttavia, per quanto in buona fede non poteva fare miracoli: essa ha ereditato la gestione fallimentare (si ricorda a tal proposito che il Mercato Ittico è stato citato in giudizio per 700 mila euro di prodotti non pagati). I problemi sono davvero tanti: i punti di sbarco incontrollati, l’incapacità d’incentivare i pescherecci a conferire il pescato nel mercato, i punti vendita mai partiti e, ultimi ma non ultimi, assenza di branding e adattamento alle tecnologie che, si sa, aiutano soprattutto a tenere i conti. Andriano Carbone, Presidente dell’ASE ha confessato che è inutile gestire un mercato in questo vuoto organizzativo e questa è un’opinione condivisa tra addetti ai lavori e figure istituzionali. Molto probabile è che l’Ase abbandoni a breve la gestione della struttura anche per uniformarsi alla nuova riforma Madia sui compiti e incarichi in capo alle società partecipate. Chi ha la soluzione scagli la prima pietra perché i peccati li abbiamo capiti quasi tutti da tempo, così come i tanti debiti che questo Mercato Ittico ha prodotto a causa dell’incauta gestione. E la storia continua…

Antonio Raffaele La Forgia

Articolo presente in:
News

Commenti

  • È pieno di inesattezze di una cattivissima gestione dell’ intera materia. Molti politici si sono avvicinati al discorso solo non trovando un modo per la prima economia locale. Coop fasulle e direttori compiacenti hanno fatto il resto. Ora c’e- solo miseria per tutti tranne un gruppo di commercianti che a nessuno permettono di entrare in mercato dove le aste sono controllate.Più dell’ 80 per cento sono imprese da lastrico e tutte in vendita tanto da essere poco più di un centinaio e ancora se ne perdono. Siamo alla fine di una economia di secoli. Ci vorrebbe uno scossone da parte della magistratura che dovrebbe accertare chi sta distruggendo la pesca oltre a sancirne il fallimento. Ai posteri, l’ardua sentenza!

    Jessie 06/02/2017 21:54 Rispondi
    • Chi ha scritto quest’ articolo non e di Milano… Ma puro Manfredoniano

      stylly 08/02/2017 13:14 Rispondi
    • Ciao, sono l’autore dell’articolo e reputo meriti risposta:

      “È pieno di inesattezze di una cattivissima gestione dell’ intera materia.”
      Abbiamo il limite di 3000 battute, comprenderai la sintesi e la selezione delle informazioni da inserire al fine di sottolineare il tema.

      “Molti politici si sono avvicinati al discorso solo non trovando un modo per la prima economia locale. Coop fasulle e direttori compiacenti hanno fatto il resto.”
      Quali sono i politici? Wuali sono le cooperative? Chi sono i direttori compiacenti? Senza nomi e cognomi non si fa informazione, ma disinformazione.

      “Ora c’e- solo miseria per tutti tranne un gruppo di commercianti che a nessuno permettono di entrare in mercato dove le aste sono controllate.Più dell’ 80 per cento sono imprese da lastrico e tutte in vendita tanto da essere poco più di un centinaio e ancora se ne perdono.”
      In termini diversi e più comprensibili, è scritto già nell’articolo. Scusami il giudizio sulla forma, ma è necessario.

      “Siamo alla fine di una economia di secoli. Ci vorrebbe uno scossone da parte della magistratura che dovrebbe accertare chi sta distruggendo la pesca oltre a sancirne il fallimento.”
      Lo scossone c’è già dove si citano a giudizio gli enti per 700 mila euro di prodotto mai pagato. La magistratura, però, deve fare il suo corso. Sui giornali si informa, non si processa.

      Capisco che il tema sia complesso, delicato e articolato, tuttavia mi sembra inopportuno inserire solo fatti che hanno riscontro nei dati. Il resto è gossip ed è anche querelabile, motivo per il quale non vi firmate con il vostro nome e cognome.
      Grazie per la critica, sarò più scrupoloso, ma con dati alla mano. =)

      Antonio Raffaele La Forgia 08/02/2017 15:57 Rispondi
  • E’ vero o no che per i comuni non vi è più l’obbligo di dare il servizio di mercato ittico? E se la risposta e SI, si facciano i conti, si accertino le responsabilità della passata gestione e si chiuda. Il nostro comune è oberato da troppi debiti.

    Zuzzurellone Sipontino 06/02/2017 10:11 Rispondi
  • Buon giorno, nel leggere questo articolo, uno di Milano, non conoscendo la realta’ di Manfredonia, riesce a capire poco, o meglio non sa dare una giustificazione.
    Io essendo del posto, dico:

    Intanto con le nuove normative di legge, non è più obbligatorio conferire il pescato al locale mercato ittico, ma posso venderlo a qualsiasi commerciante purchè vengono rispettate le norme finanziarie e sanitarie ( e vi posso assicurare che tutto questo avviene);

    Secondo me, il problema e alla radice ovvero, perché non ci chiediamo, cosa fanno tutte quelle persone all’interno del mercato (vedi Custode, che tutto fa tranne il ruolo per cui gli è stato assegnato un grandissimo alloggio, con tutte le utenze gratis), poi la vendita del ghiaccio, sempre affidato a parenti del custode, i soldi incassati, che fine facevano? eppure quasi tutti i pescatori acquistavano il ghiaccio dal mercato,

    Tutte le attività operanti all’interno del mercato, come sono state affidate? con avviso pubblico? con aste? oppure all’amicizia?

    Le famose Cooperative di pesca, che occupano da anni locali, hanno mai pagato affitti? utenze varie? (ops, si le utenze le stanno pagando da poco, ma l’affitto NO), a dispetto di poche cooperative che operano al di fuori del mercato, pagando a proprie spese affitto e varie,

    La SWEET occupata dal Direttore Generale nei piani alti, come lo giustifichiamo? tanto paga pantalone.

    Poi ci sono altre pecche, che non sto qui a raccontarvi.

    Quindi il fallimento del Mercato è solo ed esclusivamente colpa di chi ha permesso e sta permettendo tutto questo.

    Ora diamo la colpa all’ASE? mica l’ASE ha la bacchetta magica, è meglio che si tira fuori ed abbandona il campo di battaglia, tanto tutto il passivo che ha dato il mercato e continuera’ a dare, sara cure dei cittadini ad autofinanziarsi aumentandosi le tasse per pareggiare.

    L’attuale assessore dove sta? che controlli fa? o solo chiacchiere? Ritornasse a fare il suo mestiere, che forse gli riuscirà meglio.

    Scusatemi dello sfogo,,,,,,,CHIUDETELO O USATELO PER ALTRI SCOPI…..se siete capaci ed le p……..

    Antonio 06/02/2017 9:16 Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 
 
 
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com