Eravamo ragazzi, e ci piaceva il mare,
ci piaceva l’apnea, per poi gareggiare.
Vincevi sempre tu, perché questa era la tua virtù.
Sul porto ti piaceva ammirare, in attesa di eliche da sbrigliare.
Un tuffo nel mare, rendevi così molto felice, chi tornava dall’altomare.
Il compenso (Pesce) dell’opera svolta, con gli amici per una volta.
Era questa la tua esigenza, libertà ed irruenza, un gabbiano che vola, a riempir sempre ogni gola.
La tua dote sopraffina, ben riempiva la tua cucina, di colori, e tuoi sapori.
Hai iniziato così una avventura, senza sosta e ne frattura, con molteplice bravura.
In concession alla tua clientela un piccolo pontile, per servir ed essere ancor più gentile.
Piano piano, pian pianino, costruisci il tuo trenino. (Ristorante) Cala la sera, cala la notte, a cala Diomede, sei sempre… in una botte. …
Cav. Gaetano Giordano