I Sindacati NURSIND, USSPI, CISNAC e UGL il 24 gennaio ’17 manifestano in Consiglio Comunale il dissenso al nuovo Piano di Riordino Ospedaliero che declassa ulteriormente l’Ospedale San Camillo de Lellis
Le nefaste sorti dell’Ospedale San Camillo de Lellis di Manfredonia sembrano ormai segnate dal nuovo Piano di Riordino Ospedaliero approvato lo scorso 30 novembre 2016 dalla Giunta regionale, stabilendo un lieve decremento della dotazione complessiva dell’ASL di Foggia (- 38 pl), compensato dal contestuale aumento di posti letto presso gli Ospedali Riuniti (+134 pl). Come in altri territori, la programmazione regionale ha puntato sul rafforzamento degli ospedali di II livello per la qualificazione dell’assistenza ospedaliera. Ciò ha comportato una ridistribuzione dell’offerta per disciplina tra i due ospedali di I livello e l’ospedale di base e la previsione di un presidio a tutela della popolazione dei Monti Dauni. Secondo la scheda tecnica, divulgata dalla Regione Puglia relativa all’ASL di Foggia, l’Ospedale di Manfredonia vede sostanzialmente confermata la propria dotazione in termini di discipline con l’eccezione della pediatria che viene disattivata mentre viene prevista la riabilitazione funzionale (+ 28 pl). A seguito dei cambiamenti apportati dal nuovo Piano di riordino, i sindacati di categoria NURSIND, USSPI, CISNAC e UGL, martedì 24 gennaio, hanno presentato le proprie perplessità nella Sala Consigliare del Comune di Manfredonia, illustrando le varie motivazioni: “Se da un lato il nuovo Piano di riordino ospedaliero non ci toglie posti letto, sebbene consideri nel calcolo anche la lungodegenza che obbiettivamente non aprirà mai, declassa ulteriormente il nostro Ospedale di base convertendo le strutture complesse dei nostri reparti in semplici e potenziando quelle del P.O. di Cerignola. Infatti, secondo il suddetto schema predisposto dalla Regione, per il “Tatarella” si registra la disattivazione della nefrologia ma si attiva: la neonatologia (+4), la riabilitazione funzionale (+14) e il potenziamento della terapia intensiva (+4)”. Ciò determinerà un ulteriore declino della struttura del P.O. di Manfredonia, trasformandola alla fine in un semplice ambulatorio di base e diventerà l’appendice del Tatarella di Cerignola, come accadde in passato con il trasferimento dell’Asl FG2. Alla luce di quest’ultimo piano sanitario e nonostante il governatore Emiliano, durante l’incontro con l’Anci di lunedì u.s., avesse rassicurato i sindaci delle province pugliesi che non avrebbe soppresso le attuali strutture complesse degli Ospedali di base, le succitate sigle sindacali restano in allerta e in agitazione, attendendo la firma definitiva del governatore Emiliano sulle sorti del nostro Ospedale.
Grazia Amoruso
https://www.manfredonianews.it/riordino-ospedaliero-manfredonia-confermato-ospedale-di-base/
partito della zappa hai detto il vero
Giusto “partito della zappa”, mo vuoi vedere che nessuno negli ultimi anni ha votato Vendola, la Gentile, Emiliano, Riccardi, Ognissanti alla regione.
Certo mi ci metto io per primo! Ma la canzone l’ho imparata ora si cambia musica!
Tra un po’anche gli extraterrestri parleranno del riordino ospedaliero… E già perché tutti ne parlano anche chi l’ha creato!un detto diceva :tutti mi vogliono nessuno mi sposa